Puoi pensare che quello che ti sta succedendo sia la sfiga delle sfighe, oppure che sia l'opportunità per qualcosa che ancora non vedi.
Questo è il modo per guardare alle cose.
Bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno.
Mai come in questo momento vale.
Si, vale anche rispetto a quello che sta succedendo in questo momento.
Perché di situazioni che potrebbero sfidarci in questo momento ce ne sono diverse: c’è qualcuno che in questo momento sta vivendo un lutto, una separazione (il Covid ha lasciato dietro di sé tanto dolore), il lavoro che è bloccato, le tue energie che sono ridotte ad un lumicino.
Ci si sente allo sbando, incapaci di riprendere il controllo e si soffre.
E puoi trovarti davvero ad un bivio: quello di soccombere agli eventi oppure decidere di dare un significato diverso a quello che sta succedendo.
Se non possiamo cambiare quello che succede possiamo cambiare il senso che diamo a quello che succede.
Questo è in nostro potere.
Lo capisco che quando sei nella bagna, cambiare il senso che diamo a quello che succede non è facile, soprattutto se non sai cosa fare.
Bene allora leggi questo.
Il significato che dai a quello che succede è il risultato di tre elementi:
Andiamo a capire meglio.
Come utilizzi il tuo corpo può fare una grande differenza nei momenti difficili.
Se ti metti in una postura chiusa, dimessa, rassegnata, se il viso è corrugato, se le spalle sono curve, se i movimenti sono lenti, stai mandando al tuo cervello il messaggio che le cose non stanno andando bene.
E lui da ubbidiente servitore, si prodigherà nel mettere in circolo nel tuo corpo una bella dose di cortisolo (l'ormone dello stress) che ti farà vedere le cose sempre peggio.
Ovviamente la vocina interna rincarerà la dose.
Inizieranno a partire quei discorsi che facciamo tra noi e noi, dove andremo a mettere in evidenza tutto il peggio della situazione.
Inizieranno i
"sono proprio sfigata"
oppure
"la mia vita è un disastro"
e tante altre "frasi motivazionali" simili.
E se inizio a "motivarmi" con questo tipo di affermazioni, più che un disastro non potrà essere.
Inizierò a farmi la classica domanda
"ma perché proprio a me?"
oppure rincariamo la dose con un
"cosa ho fatto di male per meritarmi questo?"
che linguisticamente parlando nasconde il presupposto che qualcosa di male io l'abbia fatta...
Il significato che darò a quell'evento non potrà che essere negativo e depotenziante per me.
Ricordati invece che le cose possono andare in modo diverso.
Muoviti con energia, allarga le spalle, tira su il mento, fai dei bei respiri e mettiti addosso un sorriso a 36 denti anche se la situazione è complicata (lo sai che il tuo cervello non sa distinguere tra un sorriso forzato e uno spontaneo?)
Se inizia a straparlare e dire cose che non ti sono utili, prendila a parolacce e zittiscila.
Addomesticala a dirti cose utili, propositive, potenzianti.
Questo ti aiuterà a vedere la situazione da altri punti di vista.
In un momento difficile è facile farsi domande poco furbe.
Ma puoi iniziare a fartene di diverse:
cosa c'è di buono in questa situazione?
Come posso superare anche questa?
A chi posso chiedere una mano?
Quante altre situazioni più complicate di questa ho già superato?
Cosa mi sta insegnando tutto questo?
Impegnarti su questi 3 aspetti e vedrai, cambierà moltissimo il significato che darai alle cose che ti accadono.
E diventeranno più opportunità che sfighe.
La domanda che mi sto facendo in questi giorni, dove i messaggi che ci bombardano sono da massacro, tra salute ed economia, è questa:
Ma proprio nella peggiore delle ipotesi, qual è la cosa peggiore che mi può capitare?
E mi accorgo che, portata a casa la pelle (anche perché persa quella, quello che può succedere non mi riguarderebbe più) quello che può succedere è SEMPRE, dico SEMPRE qualcosa di affrontabile e superabile.
Ti aspetto.
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Franca Scuzzarella
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