Nelle tante sessioni di coaching, spesso, mi rendo conto che c’è un punto focale poco chiaro a tante coachee.
Siamo convintissime che il corpo umano sia una macchina perfetta e che madre natura ha davvero messo tutto al posto giusto per farci vivere una vita più che dignitosa.
In fin dei conti lo ripetiamo da sempre: ognuna di noi può essere e diventare ciò che desidera e tutti, bene o male, abbiamo delle carte da giocare da mettere sul tavolo della vita.
Allora qual è il problema?
Se davvero è tutto così allineato perché facciamo così tanta fatica?
Sì lo ammetto, diamo molto per scontato.
Ogni tanto è giusto fermarsi e fare il punto della situazione e quel è il momento migliore se non questi giorni in attesa che arrivi settembre e il nuovo inizio che spesso porta?
Amo quello che faccio, adoro essere d’aiuto agli altri e mi piace parlare del mio lavoro.
L’ho fatto anche questa estate e, come sempre accade, quando accenno di cosa mi occupo sulla testa delle persone compare sempre un “Mumble mumble” accompagnato da due occhi sgranati.
Siamo convinte che ormai parlare di PNL, di valori, credenze, convinzioni, coaching, sia scontato, invece non lo è affatto.
Molte persone sono ancora a digiuno e non sanno che ci sono strumenti potentissimi che possono cambiare velocemente la loro vita.
Tante persone vivono la loro esistenza facendosi trasportare della routine quotidiana e non si pongono le giuste domande, almeno che un evento esterno, aimè il più delle volte traumatico, non le faccia aprire gli occhi.
Siamo convinti che tutto funzioni al meglio.
Che corpo e mente siamo perfettamente allineati e che il nostro cervello ci guidi saggiamente giorno per giorno, ignorando una cosa basilare: il più potente processore al mondo che abbiamo nella nostra scatola cranica elabora le informazioni basandosi sulle esperienze del passato al fine di definire le opzioni nel presente e se abbiamo sempre vissuto allo stesso modo, affidandoci completamente a questo processo, vivremo sempre allo stesso modo.
Sì perché c’è una cosa di cui possiamo essere certe: per la maggior parte del tempo non siamo consapevoli.
Questo può essere un bene, perché vivere secondo costrutti e regole sviluppati nel tempo ci fa sentire sicure e nostro agio ma quanto e cosa ci stiamo perdendo?
In realtà ci sono anche altri motivi per cui ci affidiamo completamente a decisioni inconsapevoli e, probabilmente, la maggiore è legata alla sensazione del non sapere.
Confusione e instabilità non piacciono a nessuno e il nostro cervello fa di tutto per non farci provare emozioni angoscianti, cercando rapidamente un significato a ogni momento.
A tutti piace avere il controllo della situazione e, quando la situazione ci sfugge di mano, senza gli strumenti giusti, lo stress aumenta con tutto ciò che questo comporta.
Vivere la vita basandosi su certezze, in fondo, è ciò che ci salva giorno per giorno donandoci un’identità, tuttavia che vita stiamo vivendo?
Sarebbe giusto chiederselo.
È davvero una decisione saggia vivere con il pilota automatico o sarebbe meglio prendere davvero il controllo della propria vita?
E come farlo, visto che fino a ora abbiamo vissuto in questo modo?
Osservare in modo oggettivo la realtà che ci circonda non è semplice per tanti motivi.
Sostanzialmente è un cane che si morde la coda.
Da una parte ci siamo noi che vorremmo aprire gli occhi.
Dall’altra il nostro cervello che ci impedisce di fatto di diventare degli osservatori imparziali e scrutare più a fondo semplicemente per farci rimanere stabili e in equilibrio.
Questo comporta, però, una serie di problemi.
Vivere come il nostro cervello vuole ci impedisce di fatto di vivere come desideriamo.
Se da un lato il copione che stiamo utilizzando ci tiene al riparo e al sicuro, dall’altro ci impedisce di capire a cosa ci stiamo di fatto aggrappando per non vivere paure e insicurezze e, soprattutto, cosa dobbiamo imparare ad affrontare per evolvere e crescere.
Restando in questo limbo ci illudiamo sostanzialmente di agire consapevolmente e volontariamente ma basta solo un piccolo scossone per far crollare questo castello di carta.
Ognuna di noi ha credenze limitanti, paure nascoste, valori in conflitto e fin quando agiamo in questo modo, tutto questo fardello resterà eternamente sepolto e, semplicemente, non saremo in grado di volare in nessun modo.
Oggi abbiamo finalmente compreso che solo con l’auto-riflessione possiamo valutare in modo cosciente il nostro pensiero in modo obiettivo ma, fino a quando la parte protettiva del nostro cervello ci impedirà di farlo, non saremo in grado di vedere chiaramente cosa ci stiamo di fatto facendo.
Razionalizzare è sinonimo d'intelligenza come anche il voler proteggere i propri ragionamenti e le proprie opinioni attraverso fatti concreti.
Il nostro cervello cerca per noi nella nostra realtà tutto ciò che confermi ciò a cui siamo legati ma, di fatto, ci impedisce di andare avanti.
Esserne consapevoli è già un passo avanti.
Attraverso gli strumenti più adatti al tuo caso specifico posso aiutarti a prendere consapevolezza di cosa realmente sta accadendo per apportare i cambiamenti a lungo termine desiderati.
Restare bloccati equivale spesso ad avere la più grande delle paure che un uomo posso provare: quella della realizzazione, capace da sola di creare separazione e conflitti interiori.
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Anche a distanza posso aiutarti ad aprire questa scatola e farti vedere con i tuoi occhi cosa davvero contiene.
Ti aspetto!
Franca Scuzzarella
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