Oggi come ieri, il termine “vecchiaia” si riferisce all’ultimo periodo di vita di un uomo o una donna, al quale viene spesso imputato il vero e reale decadimento fisico e mi chiedo, con queste premesse, è davvero possibile vivere una vecchiaia serena e felice?
La risposta ovviamente è un sonoro sì!
Anche perché non si invecchia in base al tempo che si ha alle spalle, si invecchia quando si inizia a dimenticare i sogni, gli stessi che mi hanno dato forza e coraggio sinora.
La possibilità di coccolare i miei sogni mi tiene viva e non importa se alcuni sono ancora in fase di realizzazione o se non si realizzeranno mai, crederci, è il primo passo.
I sogni ti mantengono bambina, curiosa, pronta alla vita e chi è pronta alla vita, con le sue gioie ed i suoi dolori, non invecchia mai.
Tra chi cerca disperatamente di dare un’età (66 per gli uomini e 70 per le donne) e chi parla di Giovani anziani (64-74 anni), Anziani (75-84 anni) e Grandi vecchi (85-99 anni), oggi sappiamo che si può essere felici ad ogni età.
Nel periodo storico che stiamo attraversando, dove il tempo apparentemente scorre troppo veloce e la vita media dell’essere umano si è allungata, dare un’età limite che rappresenti la reale età senile risulta alquanto assurdo.
Ugo Ojetti soleva dire
“Saper invecchiare significa saper trovare un accordo decente tra il tuo volto di vecchio e il tuo cuore e cervello di giovane.”
e non possiamo che essere d’accordo.
Il corpo invecchia ma quanti giovani-vecchi conosci?
C’è un aneddoto molto curioso che pochi conoscono.
Perché la vecchiaia inizia con la soglia dei 65 anni? Chi l’ha deciso?
È stata tutta colpa di Otto Von Bismarck, che pensando alle pensioni, fissò questo termine al quale molti paesi sviluppati economicamente si sono adeguati.
Oggi, però, accanto alla famosa Terza Età, in sociologia si sente spesso menzionare un altro concetto: la Quarta Età, la quale caratterizza tutte le persone anziane che dipendendo da altri e presentano segni evidenti di decadimento fisico, periodo di vita che collima spesso con il concetto di “Grandi vecchi”, sopra menzionato.
Questo è un buon segno perché ci aiuta a comprendere che vivere una vecchiaia serena e felice non solo è possibile ma è molto probabile e per comprenderlo meglio possiamo fare un tuffo nella storia.
Nel 1863 l’età mediana di morte non arrivava ai 50 anni e, anche se questo si spiega con il fatto che ci fossero tantissimi bambini che non hanno visto mai la luce del sole, si capisce benissimo che non occorre andare troppo lontani per sentirsi fortunati.
Abbiamo più tempo e il tempo è un bene prezioso.
Vivere una vecchiaia serena e felice è davvero possibile oggi e, anche se la paura di invecchiare potrebbe fare capolino nelle nostre vite da un momento all’altro, basta comprendere che non tutti gli stereotipi sono veri.
Sei vecchio o ti senti vecchio?
Ok non voglio scomodare Shakespeare, ma comprendere questo passaggio è fondamentale.
Ormai dovresti saperlo.
Il potere della mente è straordinario e la realtà che stiamo vivendo è spesso soggettiva.
Sentirsi vecchi dipende da te e non dal mondo che ti circonda.
Quanti anziani vivono in questa fase una seconda vita?
Quante persone, che la società considera anziane, realizzano sogni e obiettivi inaspettati e insperati nella loro gioventù?
Essere un’anziana felice dipende solo da te e da nessun altro.
Approfitta di questo tempo.
Coltiva interessi, instaura nuovi rapporti, dedicati a ciò che avresti voluto fare e sogna, sogna in grande.
La vecchiaia, come tutto del resto nella vita, va affrontata e ogni giorno è il giorno giusto per prepararsi.
Arrivare a questo periodo della vita, che tutti vivremo, nel miglior modo possibile non solo è un dovere, è un obbligo che abbiamo verso chi ci circonda ma soprattutto verso noi stessi.
Farlo è possibile, abbiamo tutte le nozioni per riuscirci ma anche chi sta attraversando già questo periodo, può migliorare la propria condizione.
Posso darti una mano.
Scopri come ritornare a stare bene con te stessa anche se pensi che tanto ormai…
Franca Scuzzarella
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