Già... cos'è il vittimismo?
Le cose non vanno sempre come desideri.
Chissà quante volte ti sei trovata a vivere situazioni che ti hanno pesato, messo in difficoltà, ostacolato in quello che desideravi raggiungere.
Le cose non sono andate come ti aspettavi.
E come reagisci se qualcosa nella tua vita non va come desideri?
Bene, all'inizio probabilmente sentirai una grande frustrazione, un dolore che sarà tanto forte quanto quella cosa era importante per te o quanto quell’intoppo è stato difficile da vivere.
E tutto questo ha un senso.
Soffriamo quando ci troviamo a vivere queste situazioni che ci bloccano.
Ma cosa succede dopo?
Cosa fai dopo il dolore iniziale?
Pensi a te stessa come alla vittima, quella che non ha alcun controllo sulle situazioni e meno che mai il potere di cambiarle?
Tante persone restano bloccate in situazioni simili.
Le cose succedono e non si ha la forza di rialzarsi e ricominciare.
Si incomincia a credere di essere sfortunate, che sarà sempre così, che il mondo intero ce l’ha con noi e via così…
Inizi ad indossare i panni dalla vittima, di quella a cui tutto ma proprio tutto va male.
Ed in un certo senso hai pure ragione, perché mettendo in moto certi tipi di pensieri non si può far altro che attrarre il peggio del peggio.
Come al contrario, quelle persone a cui le cose girano bene e girano sempre meglio.
Eh si, piove sempre sul bagnato.
In un senso o nell’altro... questo porta il vitimismo!
L’altro giorno ho letto questa frase, scritta da Helen Keller:
"L'autocommiserazione è il nostro peggior nemico e se ci arrendiamo ad esso, non potremo mai fare nulla di saggio in questo mondo."
Questa settimana voglio darti 3 consigli per uscire dal tuo vittimismo ed iniziare a fare qualcosa di meglio.
La mentalità della vittima può essere piuttosto utile a breve termine e per una gratificazione immediata.
Alcuni vantaggi sono:
Così facendo richiami l’attenzione su di te da parte delle persone che ti vogliono bene. Tenderanno a consolarti ed a preoccuparsi per te, cercando di aiutarti per quello che possono.
Occhio però, perché potrebbe non durare a lungo perché alla fine le persone si stancano di questo atteggiamento.
Quando ti senti vittima degli eventi, tendi a non agire. E quindi non devi rischiare, ad esempio, rifiuto o fallimento. In qualche modo ti proteggi
Assumersi la responsabilità della propria vita può essere impegnativo, certe volte le decisioni sono difficili.
A breve termine, entrare nel ruolo della vittima può sembrarti la scelta più semplice pur di non assumersi la responsabilità personale.
Quando entri nel ruolo della vittima, senti come se qualcun altro ha torto e tu hai ragione e questo ti fa stare bene nell’immediato.
I vantaggi di cui sopra possono creare dipendenza.
Ma quali saranno le conseguenze a lungo termine se rimani bloccata nel ruolo della vittima?
Immaginati tra 1 – 3 – 5 anni.
Sii onesta con te stessa e trova la giusta motivazione per cambiare atteggiamento, guardando a quanto distruttivo tutto questo sarà per la tua vita a lungo termine.
Per non creare un vuoto in cui tutti quei pensieri sull'essere una vittima correvano per ore e ore, è necessario sostituire le abitudini di pensiero negativo con qualcosa di più utile.
Come ad esempio:
Mi piace molto questa frase sul perdono di Catherine Ponder:
“Quando provi risentimento verso un altro, sei legato a quella persona o situazione da un legame emotivo più forte dell'acciaio. Il perdono è l'unico modo per dissolvere quel collegamento e liberarsi. "
Non devi perdonare solo perché è qualcosa che "dovresti fare".
Non devi farlo neanche per essere la persona migliore.
Puoi farlo solo per te stesso.
Per il tuo benessere e la tua libertà.
Liberati dall'agonia lenta e concentra le tue energie su cose molto più utili e che ti faranno stare bene.
Quando il dolore iniziale si è affievolito, smetti di star male ancora per questa cosa che è successa.
Ricordati tutto passa.
E ci sono cose che restano a prescindere.
Per vedere la tua situazione da una prospettiva diversa, fatti la domanda:
“Qualcuno in questo momento, sta peggio di me?”
Non è il “mal comune mezzo gaudio” che deve farti sentire meglio, ma la consapevolezza che non c’è fine al peggio e da qualche parte c’è qualcuno che in questo momento sta molto, ma molto peggio di te.
Dopo aver recuperato a uno stato d'animo grato per ciò che hai, ti accorgerai che la tua mente si apre a nuove domande più utili che ti serviranno ad ottenere risposte più ottimistiche.
Ad esempio:
Qual è una cosa che posso imparare da questa situazione?
Quindi lo seguo con:
Qual è un piccolo passo che posso fare per andare avanti o uscire da questa situazione oggi?
Un modo ottimo è fare del bene.
Aiutare qualcuno, essere gentile con lui/lei, ascoltarlo e essere utile praticamente ci fa stare bene.
Ci fa sentire nuovamente potenti.
Creare felicità per gli altri, ci fa sentire subito meglio.
Esci da questa situazione paralizzante che è il ruolo della vittima.
Ti invischia senza che te ne accorgi ed in meno che non si dica, ti ritrovi a vestire quei panni costantemente.
Perché lo dico?
Guardati intorno ed ascolta: lì fuori è pieno di gente che fa la vittima che pecca di vittimismo.
Stai entrando nel loop della vittima e vuoi sapere come uscirne definitivamente?
Prenota ora una coaching con me, insieme troveremo la strada giusta.
Franca Scuzzarella
info@pnlbenessere.it
3332805239