Perché noi siamo le nostre convinzioni?

Ho letto un giorno una frase che diceva che

"Credere è la cosa più mentale che facciamo".

In effetti, le nostre convinzioni definiscono il nostro mondo.

Convinzioni

I nostri pensieri e i nostri sentimenti, le nostre azioni e le nostre reazioni, non rispondono al mondo come realmente è - perché non conosciamo mai la realtà direttamente - ma al mondo come crediamo che sia.

A causa delle nostre convinzioni, ci laviamo tutti i giorni o non ci  crediamo nel nostro Dio o siamo atei, ci affidiamo alla medicina scientifica o all'omeopatia per curare i nostri mali.

Ancora più importante, le nostre convinzioni ci dicono chi siamo.

L'importanza delle convinzioni

Le convinzioni ci dicono cosa pensiamo di sapere e non sapere fare, quando dobbiamo alzarci e quando andare a dormire, come comportarci in una determinata situazione o cosa mangiare e cosa no.

Mentre generalmente ci fidiamo delle nostre convinzioni e di solito ci servono per vivere, possono essere molto vulnerabili ad errori e distorsioni.

Per capire perché è così, è importante esaminare come si formano in primo luogo e come possono cambiare nel tempo.

Come si formano le convinzioni

Il nostro cervello, ovviamente, non ha alcun contatto diretto con il mondo esterno.

Le nostre uniche informazioni su ciò che sta accadendo all'esterno ci vengono dalla meravigliosa serie di sensori: occhi, orecchie, papille gustative e così via, che si sono sviluppati quando i nostri corpi erano ancora nella pancia della mamma.

Questi sensori raccolgono dati dal mondo esterno e li consegnano a processi non coscienti del cervello in cui vengono elaborati e ampiamente interpretati prima di essere messi a disposizione della nostra coscienza.

Nel momento in cui ne siamo consapevoli, i "dati" hanno già subito modifiche considerevoli.

Hanno subito un processo di cancellazione (non riusciamo a vedere/sentire/odorare/toccare/gustare tutti gli stimoli che giungono al nostro cervello), un processo di generalizzazione (ricerchiamo similitudini in ciò che percepiamo per velocizzare i processi) ed un processo di distorsione (diamo significati molto personali a quello che percepiamo).

Sappiamo tutti che i nostri occhi ci possono ingannare a volte.

Guardandola sembrerebbe che le righe non siano parallele ed invece lo sono: questa è un’illusione ottica.

In quante illusioni ottiche ci scontriamo giornalmente?

Anche se possiamo vivere alcune illusioni come divertenti, esse forniscono anche un messaggio importante: le nostre percezioni del mondo possono essere molto fuorvianti a volte e possono portare a credenze che sono estremamente imprecise.

Non è solo la percezione che può portare a false credenze.

Errori di memoria e le emozioni che viviamo, possono anche distorcere ciò che finiamo per credere.

Quindi è importante fermarsi e chiedersi che tipo di convinzioni abbiamo fatto nostre e soprattutto da dove arrivano.

Hanno a che fare con nostre esperienze personali?

Ci sono state “tramandate” dai nostri genitori e dalle figure di riferimento che ci hanno cresciuti?

Arrivano dall'esterno, dai mass media, dal dire comune?

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