Quando dici la parola “abbandono” cosa ti viene in mente?
Il bambino lasciato davanti al sagrato di una chiesa? Il vuoto lasciato da una relazione finita?
L'abbandono è un'esperienza universale, una paura che ci accompagna a livelli reconditi (e profondamente dolorosa).
Una paura primordiale per tutti, la paura di essere lasciati soli.
È per questo che siamo così spaventati da rotture familiari, morti premature e perdite.
Per questo il nostro cuore si sente spezzato, ci sentiamo traditi e confusi quando perdiamo una persona cara, litighiamo con un caro amico, poniamo fine a una relazione amorosa.
Ci sentiamo abbandonati quando c’è di mezzo la morte.
Quando perdiamo una persona cara, proviamo dolore e ci sentiamo abbandonati, soli. I vivi rimangono con i conflitti irrisolti, le parole non dette e le questioni in sospeso che si sono generate nella relazione.
Anche perdere la persona verso cui proviamo amore (o amicizia) ci fa sentire abbandonati.
Quando perdiamo l'amore, a causa di una rottura o per qualunque motivo che creava disequilibrio nella coppia, il senso di vuoto ed abbandono può essere forte e la persona vive delle sensazioni molto negative.
Esiste un altro tipo di abbandono: quello emotivo.
Nell'abbandono emotivo, nulla di "esterno" è diverso, ma le cose "emotivamente" sono cambiate in modo significativo. Ad esempio, quando qualcuno è lì con te ma ti nega il suo calore, il suo amore, non mostra attenzioni nei tuoi riguardi ed è concentrato unicamente su sé stesso, lasciandoci con questo profondo senso di solitudine ed abbandono.
L’abbandono emotivo può essere molto doloroso e lasciarti confuso e frustrato. Perché non hai "perso il tuo amante", o "sei addolorato per una morte", ma la psiche, che parla il linguaggio dell'amore, può sentire la mancanza di calore e rende le ferite ugualmente dolorose.
L'abbandono è una ferita invisibile che ci fa sentire come se avessimo bisogno di stare sempre all’erta, preoccupandoci per future delusioni e potenziali minacce e perdite, lasciandoci perennemente insicuri e dubbiosi su noi stessi, sulle relazioni e sul mondo.
Come fare per passare da una vita basata sulla paura, alla ricostruzione della fiducia e della stabilità interiore?
Se stai vivendo un abbandono dovuto ad un lutto o se hai recentemente rotto con il tuo partner, anche se in questo momento è così che ti senti, sappi che non sei solo.
Ognuno di noi ha sperimentato una qualche forma di perdita, alcune più grandi e altre più piccole, ma tutte valide. E, per quanto dolore e senso di vuoto ti trovi a vivere, sappi che oggi puoi fare un passo verso la guarigione.
Curare il senso di vuoto e la ferita del tuo cuore a causa del dolore dell'abbandono richiede attenzione verso te stesso, creatività e immaginazione.
Ti propongo 5 Fasi per superare tutto questo:
Cuore in frantumi
Separazione dall’esperienza
Interiorizzi cosa è accaduto
È il momento della rabbia
Lentamente tutto migliora
Guardiamole nello specifico
“Sarò sempre solo”, “Non troverò mai più l'amore”, “Questo dolore non passerà mai più”
Qui senti l'impatto della perdita o del dolore. Provi una ferita simile a una coltellata al tuo cuore, letteralmente, sentendoti come se il tuo cuore stesse andando in frantumi. Sei sconcertato dal senso di disconnessione da te stesso, dal dolore che provi. Senti che niente potrà mai alleviarlo. Ciò che viene “attaccato” è il tuo senso di sicurezza, che ti fa sentire minacciato ed insicuro. All'improvviso ti senti solo, svestito dalla protezione che quella relazione creava tra te e il mondo. Ti senti impotente, confuso ed in questa fase puoi sentire disperazione e dolore, incerto su cosa porterà il futuro.
Cosa puoi fare : Consenti a te stesso di cavalcare quelle emozioni sapendo che non dureranno per sempre, ma è importante sperimentarle in questa fase. Puoi trovare strategie che ti permettano di diventare una risorsa per te stesso in questa tempesta emotiva. Utilizza affermazioni che possano esserti di aiuto, come dei mantra che possano darti un po’ di tregua: "posso essere presente a me, anche se…., posso stare bene, posso essere calmo, posso trovare la pace " e mentre lo fai, utilizza il tuo respiro per aiutarti. Questo è un passo iniziale per ripristinare un minimo senso di equilibrio.
La seconda fase arriva quando passato il dolore sordo, inizi a sentire la mancanza. La persona non c’è più e potresti sentirti afflitto dall’ansia per la perdita, andando a cercare ovunque ciò che può tenerti legato al passato.
Quella persona non è più lì, nella tua vita e puoi sentirti senza forze, energie e voglia di fare. Questo succede perché il tuo corpo sta lottando in questo processo emotivo. L’obiettivo è quello di sopravvivere alla giornata e a quel dolore che provi dentro.
Cosa puoi fare: agganciati a quanto di concreto c’è in quel momento ed entra in contatto con le capacità della tua mente notando quali pensieri vorresti trattenere e quali vorresti lasciar andare. Immagina di separarti fisicamente dal tornado dell'esperienza in cui sei invischiato (perché questo è).
Non è un compito facile, ma la visualizzazione è uno strumento meraviglioso per iniziare ad aiutarti a notare che tu non sei questa situazione. Tu non sei questa esperienza, la stai semplicemente attraversando.
Separandoti da quella situazione, diminuirai l'intensità .
Non serve abbandonarti al dolore e al senso di vuoto. Ti può aiutare prenderti cura della tua routine di vita, come mangiare, dormire, pregare, meditare, scrivere i tuoi pensieri, interagire socialmente o fare movimento fisico anche se ti sembra un lavoro estenuante, perché quella routine è ciò di cui hai più bisogno in questo momento. In questo modo ricordi alla tua mente e al tuo corpo che puoi e dai ciò di cui ha più bisogno, al meglio delle tue capacità.
A volte succede questo: ad un certo punto inizi ad interiorizzare il rifiuto, rendendolo personale, usandolo come “prova” che sei poco importante o non sei stato abbastanza. Rivolgi la tua rabbia verso l'interno e incolpi te stesso per aver perso qualcuno che ami, per non esserti reso amabile e per aver messo in dubbio il tuo valore. Questo è un momento delicato perché qualcosa che ha fatto qualcun altro (intenzionalmente o no) può sminuire l’idea che hai di te, facendo sorgere dubbi sul tuo valore ed alimentando insicurezze.
Cosa puoi fare : per invertire il potenziale danno di questa fase, dovrai crearti un rifugio mentale per mente, cuore e cervello. Crea un'immagine mentale di te stesso nel futuro dove hai superato brillantemente questo momento ed usala come un'ancora verso cui stai lavorando.
L'immaginazione e la creatività devono diventare i tuoi migliori amici in questa fase, perché la realtà attuale non rispecchia l’immagine di te e di come potrà essere piena e ricca la tua vita futura (e tu ancora non lo sai).
Il vuoto dell'abbandono ti fa perdere fiducia nel fatto che tutto questo è temporaneo e le cose presto andranno meglio, anche se adesso ti sembra impossibile crederci. La vita è sicuramente più fantasiosa di te e farà tornare amore, connessione con te ed obiettivi che andranno ben oltre la realtà che stai attualmente affrontando.
Crea una immagine mentale di un futuro più luminoso: sarà il tuo faro di luce.
Dovrai ancora affrontare dubbi e preoccupazioni, ma quando crei un'immagine mentale forte e positiva sulla tua vita futura, sarà il faro di luce che brilla e che ti fa sapere che c'è qualcosa al di sopra del momento difficile che stai vivendo.
Anche se solo per pochi secondi al giorno, esercitandoti in questa visualizzazione, sarà come una palestra mentale per il tuo cervello e, da una prospettiva neurobiologica, interiorizzerai l'immagine dall'interno e scoprirai nuove energie per impostare obiettivi e cambiare la direzione della tua vita.
Dopo il vuoto dell’abbandono, dopo il dolore sordo, arriva il momento della rabbia, che viene fuori come espressione dell'ingiustizia che hai vissuto.
Ti senti agitato e irrequieto, nel disperato tentativo di rimettere la tua vita in carreggiata. La tua rabbia è appropriata e sana, se ben canalizzata, e ti fa sapere che qualcosa non va.
E’ il momento di ripristinare gli equilibri e potresti sentirti arrabbiato con te stesso per non esserci ancora riuscito. Potresti manifestare la tua rabbia con i tuoi cari che stanno cercando di aiutarti o puoi direzionarla verso te stesso.
Cosa puoi fare: sfrutta questa rabbia come la scintilla di energia per impegnarti con tutto te stesso nel creare la tua nuova vita, per creare abitudini sane (mettere nuovi confini, dialogare, farti rispettare e perché no, farti aiutare da un professionista che possa darti una mano se senti di averne bisogno).
Trasforma la rabbia in assertività equilibrata e potenziamento
Dai un senso a quello che è successo, al vuoto che ancora senti e al dolore che hai provato. Non è stato vano.
Ti ha insegnato tanto di te e molto di come vuoi che le cose vadano da adesso in poi. Forse il prezzo da pagare è stato salato ma dargli un significato ti aiuterà a migliorare la tua vita.
Arriva il tempo che inizi a sentire momenti di sollievo dal senso di vuoto e dal dolore. La vita inizia a distrarti e lentamente ti senti più sicuro.
Il peso dell'esperienza inizia ad essere più leggero e ti senti come se stessi trovando la tua strada verso un altro capitolo della vita.
Cosa puoi fare: prenditi del tempo per fare tue le lezioni che hai imparato da questa esperienza e da questo dolore, in modo da poter affrontare il tuo prossimo amore, amicizia o situazione con più saggezza, fiducia e conoscenza di te stesso. Il dolore ci rende più saggi e più in grado di affrontare il prossimo capitolo della vita.
Ti renderai conto che questi 5 passaggi sono qualcosa che attraversiamo ogni volta che qualcosa di spiacevole ci attraversa, non solo in caso di abbandono.
Viviamo costantemente delusioni, ferite, disconnessioni quotidiane in ogni ambito della nostra vita.
Quindi utilizza queste 5 fasi per venirne fuori, ti saranno utilissime.
Se vuoi saperne di più, richiedi la coaching.
Posso darti una mano! #sbloccatieriparti
Franca Scuzzarella
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