Due situazioni attivate da meccanismi inconsci completamente diversi ma che hanno un solo risultato: vivere emozioni fortemente negative.
La paura è uno stato d’allerta assolutamente naturale, che si manifesta quando ci rendiamo conto di un eventuale pericolo.
Quando è governata, è un’emozione utile, perché ci mette in allerta, invitandoci a stare attenti quando ci si presentano situazioni che mettono a repentaglio la nostra sopravvivenza.
Risiede nella nostra memoria remota e quando si manifesta mette in moto meccanismi psicofisiologici, che mettono in circolo cortisolo e adrenalina, due ormoni che amplificano i nostri sensi e spingono sangue agli arti, con lo scopo di essere pronti a batterci o a battercela
C’è la paura che blocca, quella che fa parte dell’immaginario, dove non c’è un vero nemico se non le rappresentazioni che ci facciamo. In questo caso viene prodotta chimica che limita il nostro potenziale, che crea stress e ansia.
Poi ci sono le fobie.
Manifestazioni di paura irrazionale e spropositata, rispetto a qualcosa che nella realtà non rappresenta un reale pericolo. Non ha motivazioni razionali, non segue logica né ragionamenti.
La fobia si presenta improvvisa, in presenza dell’elemento scatenante la fobia stessa.
La persona passa in un tempo quasi immediato da uno stato normale ad uno stato altamente alterato, vivendo emozioni negative molto intense.
Ci sono persone che sono fortemente limitate dalle loro fobie: salire su un aereo, in ascensore, stare in una stanza chiusa e/o al buio, vedere serpenti, ragni, insetti, topi, cani, gatti...
La fobia delle altezze, del sangue, degli aghi, sono solo alcuni degli esempi di fobie.
Immaginate quale limiti darà alla persona l’impossibilità di salire su un aereo? O di vedere un cane? O ancora avere la fobia delle altezze?
Le fobie si installano in un particolare momento della vita, spesso senza neanche una ragione così evidente, nel giro di qualche minuto.
Ma la bella notizia è che come si sono installate, possono essere disinstallate.
Ti racconto un episodio esemplificativo:
"Qualche settimana fa è venuta nel mio studio una cliente che aveva la fobia di guidare l’auto in autostrada.
Guidava normalmente in città, ma se si trattava di guidare in tangenziale o autostrada, la sola idea praticamente la bloccava.
Mi ha raccontato che la sua fobia si è sviluppata il giorno che, guidando in tangenziale su terza corsia, un camion in un sorpasso ha sfiorato la sua auto, spaccandole lo specchietto esterno.
Lo spavento per questo bolide che quasi la schiacciava è stato così forte che dal quel giorno non ha mai più guidato in autostrada.
La prima cosa che ho fatto, è stato chiederle come si rappresentava quella situazione nella mente.
Mi ha detto che si vedeva in tangenziale, con la sua Panda piccolissima ed un Tir enorme che le veniva addosso, sentendosi terrorizzata.
Chi non sarebbe terrorizzato se pensasse ad un Tir che ti viene addosso?
Anni fa ho visto al Telegiornale la scena di un Tir che in autostrada sbandava al punto da abbattere lo spartitraffico e schiantarsi su un’auto che arrivava sulla corsia dell’opposto senso di marcia.
E ogni volta che ci penso, provo un brivido..
Ricordare una scena del genere, metterebbe ansia a chiunque non è vero?"
La fobia ci fa fare una rappresentazione mentale molto più coinvolgente per i nostri sensi ed è proprio la rappresentazione mentale che è spesso responsabile della fobia.
Perché posso avere una reazione fobica al solo pensiero di vedere un topo.. (proprio giorni fa ho lavorato con una ragazza del corso di PNL che non poteva vedere i topi.)
Quindi il topo non c’è e io ho una reazione fobica.
Ma se non c’è, come faccio ad avere quella reazione?
Lo costruisce il nostro cervello, nella sua immaginazione. E lo costruisce bello grande, pelosissimo, con zampe giganti o occhi enormi, pronto a saltarmi addosso e mangiarmi.
Creiamo delle neuro-associazioni che rispondono immediatamente allo stimolo, reale o immaginato che sia. Ma che possono essere cancellate con delle tecniche di Programmazione Neuro Linguistica che vengono insegnate al Practitioner in PNL.
Il Fast Phobia Cure (così si chiama la tecnica per l’eliminazione delle fobie) si basa su un concetto di dissociazione, cioè con il guardarsi dall’esterno della situazione.
In uno stato di trance, il cliente viene guidato in un percorso di risoluzione della fobia.
Personalmente ho “guarito” così la mia fobia di mettere la testa sott’acqua, al mare o in piscina (addirittura sotto la doccia).
E se vuoi imparare anche tu questa tecnica e molte altre, che ti daranno libertà, libertà di scegliere come sentirti per la maggior parte del tempo, sappi che a Settembre partiamo a Torino con il prossimo Practitioner in PNL.
Compila il modulo o chiamami per avere ulteriori informazioni; oppure se vuoi liberarti di una fobia in una sessione di coaching.
Franca Scuzzarella
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