Ce ne sono mille di momenti in cui ti viene voglia di mollare!

Realizzare la vita che vuoi non è una passeggiata su petali di rose.

Ogni giorno se ne presenta una diversa che fa salire in te quella voglia di mollare tutto e viaggiare a vista.

Ne ho avuti mille di momenti così.

Voglia di mollare tutto

Quando scrivo qualcosa non lo faccio mai per sentito dire ma perché ci ho pucciato le mani dentro.

Ho toccato con mano cosa significa sentirsi sul bordo, al limite.

Con quella voglia di mollare, gettare la spugna e rintanarsi in “qualcosa” pur di non pensare: cibo, sonno, rumore… e fortuna che non mi piace l’alcol.

Una delusione, una difficoltà e ti viene voglia di dire:

“Ma chi me lo fa fare?”

Ti rifugi in quel “qualcosa” perché è consolatorio, allenta il dolore della sconfitta, anestetizza quel senso di inadeguatezza ed insicurezza che vive dentro di noi quando la voglia di mollare vince.

Il problema è che non c’è consolazione.

Forse funziona per qualche ora ma poi quelle sensazioni ritornano.

E si tramutano in azioni inutili che ti allontanano sempre di più da quello che volevi, che vuoi.

• E allora non mi sento ok e faccio pensieri pessimi rispetto a me stessa.
• E allora non mi sento ok e il mio dialogo interno diventa un processo a chi sono, alle mie azioni, al mio valore.
• E allora non mi sento ok e spreco tempo in comportamenti poco efficaci.
• E allora non mi sento ok e me la prendo con le persone che mi stanno intorno, solitamente quelle più care.

Ma perché questo succede?

Perché quella voglia di mollare?

Perché non guardi al risultato che vuoi ottenere ma ti focalizzi sulla strada da percorrere per ottenerlo e quella, lo sappiamo bene, è la parte più complicata del percorso.

Ti fai domande del tipo:

• Ma perché è successo questo imprevisto?
• Perché questa cosa non riesco a farla?
• Perché capitano tutte a me?

E con domande del genere, l’unica cosa che può venirti è la voglia di mollare.

Resta focalizzato sul risultato. Su ciò che vorrà dire superare quella difficoltà, quell’intoppo.
Qualunque sia il risultato che vuoi ottenere.

Come si fa?

Attivando il tuo S.A.R. (Sistema Attivante Reticolare), quel meccanismo della tua mente che ti permette di concentrarti su qualcosa a comando.

Ti racconto un giochino che faccio sempre e che ben spiega il meccanismo.

Adoro il numero 7 e mi diverto a cercare auto la cui somma dei numeri della targa mi diano come risultato 7. E nell’80% dei casi, il mio occhio cade su autovetture dove la somma dei numeri della targa mi da come risultato 7.

L’80% dei casi, capisci?

Ciò significa che il mio cervello chirurgicamente porta alla mia attenzione quelle targhe che rispondono alla mia richiesta esplicita.

Il cervello a domanda risponde. Sempre.

Domande di qualità, risposte di qualità.

Domande stupide, risposte stupide.

Perché capitano tutte a me, è una domanda diciamo.. inutile. J

Le domande utili sono tutte quelle che spostano la mia attenzione dal problema, alla soluzione.

È successo un imprevisto che ti fa venire voglia di mollare tutto?

Domandati:

• In che modo posso superarlo?
• Cosa ci può essere di buono in questo?
• Cosa mi sta insegnando questa cosa?

E come per magia, il tuo cervello inizierà a cercare risposte. Risposte che non focalizzeranno il pensiero sulla voglia di mollare ma su soluzioni per andare avanti, perché c’è qualcosa di buono e da imparare in ogni situazione, anche la più difficile.

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