Siamo animali sociali ed abbiamo bisogno di relazioni.
Relazioni con familiari, amici, colleghi, conoscenti, che ci impegniamo a vivere al meglio.
Ma il tipo di relazioni che ci impegna maggiormente sono le relazioni di coppia.
Passato il primo periodo dove tutto sembra fantastico, iniziano a venire fuori quelle che Pierluigi (il mio compagno di vita) chiama le “magagne”.
Ognuno ha le sue magagne, che diventano ancora più evidenti quando si decide di vivere insieme.
È qui che si testa la capacità di dividere la propria vita con un’altra persona, senza che degeneri nel giro di pochi mesi.
Quali sono allora le situazioni in cui ci si imbatte e che creano difficoltà e litigi?
Ci sono coppie che dopo un po’ di tempo sembrano pentoloni che borbottano tutto il giorno.
L’obiettivo è quello di mettere in evidenza quello che non va, cosa non funziona, cosa non è stato fatto/detto/provato.
Se ci si parla è solo per parlare di mancanze, errori fatti e se si tace è un tacere giudicante, pesantissimo. Viene a mancare la voglia di ridere, scherzare, ci si prende troppo sul serio.
Quanto è deleterio sul lungo termine un atteggiamento del genere? Moltissimo. Si finisce per stancarsi di essere sempre sotto tiro, stare insieme diventa un lavoro e non un piacere.
Cosa succederebbe se invece che lamentarsi, buttarsi addosso lo stress accumulato in una giornata di lavoro dove magari le cose non sono proprio andate al meglio, la coppia scegliesse argomenti piacevoli di cui conversare?
Magari all'inizio sembrerà tutto innaturale, ci si guarderebbe un po’ strani perché non fa parte delle nostre abitudini ma con il passare del tempo diventerebbe la normalità e si finirebbe per sentirsi meglio.
Quando succede qualcosa che ci ha fatto arrabbiare, vogliamo subito controbattere, chiarire, trovare soluzioni. E che soluzioni pensiamo di trovare se siamo arrabbiati?
Chiara mi chiama disperata perché ha avuto una grossa litigata con Federico: ha scoperto un messaggio dove Federico si lamentava di un suo comportamento con un’amica e questo l’ha fatta imbestialire.
E cosa ha fatto Chiara?
Lo ha affrontato di brutto, con tutta quella rabbia in corpo, calcando moltissimo la mano..
Il risultato?
Che Federico ha reagito davvero male a quell'aggressione di Chiara per un messaggio che voleva essere solo un piccolo sfogo con un’amica che, se lasciato per quello che era, sarebbe stato dimenticato velocemente.
Invece quella notte è andato a dormire in hotel. E ora il rischio che la relazione salti è molto alto.
Non è mai utile voler cercare chiarimenti quando gli animi sono esagitati, ci saranno sempre delle conseguenze a volte più significative della situazione che ha generato la discussione.
Quando qualcosa ti fa arrabbiare, aspetta che le bocce si fermino, ritrova la calma e poi parlane in un momento dedicato.
Le parole sono importanti. Attraverso le parole che il partner utilizza, ci racconta la sua realtà interna, quello che vive, quello che prova.
E cosa succede se non abbiamo il tempo, la voglia o anche solo la capacità di un buon ascolto?
Succede che interpretiamo, diamo significati che sono nostri, ci facciamo dei film mentali sulla base di qualche parola ascoltata di fretta.
Quanti conflitti nascono sul niente? Quante volte nascono litigate assurde per aver interpretato ciò che è stato detto anziché ascoltato fino in fondo e con apertura?
Si finisce per arrabbiarsi per qualcosa che si è costruito nella nostra testa, piuttosto che su fatti concreti.
Un buon ascolto è alla base di una buona relazione. Solo se ascolto con attenzione (e con il cuore, aggiungerei) posso davvero capire cosa l’altro vuole dirmi, basandomi sul concreto e non su interpretazioni che stravolgono la realtà.
Quante volte abbiamo sentito parlare della goccia che ha fatto traboccare il vaso?
Sembrava la coppia ideale e poi improvvisamente la coppia scoppia.
Perché?
Le persone tendono a tenersi tutto dentro, non parlano, per paura di non essere capite o per paura di dire cose che non saranno accettate dal partner.
E si incomincia ad accumulare, sovrapponendo una sull'altra emozioni non manifestate, silenzi mal gestiti, torti subiti e non denunciati all'altro, incomprensioni che allontanano.
Invece se ci pensi, a chi condividere quello che vivi, quello che provi, quello che ti piace e quello che non ti piace, se non al partner?
Il consiglio è quello di parlare, sempre! Anche a costo di litigare 🙂 !! Quando in una coppia manca il dialogo, quando non c’è apertura, non c’è accettazione dell’altro così com'è e non come vorremmo che fosse, la coppia è destinata a scoppiare nel migliore dei casi oppure vivere una pessima vita insieme.
Inutile, che ci piaccia o no, l’altro è un’altra persona.
Che ha diritto alla sua libertà d’azione e di pensiero.
Non è il nostro clone, non è la nostra appendice, non è fatto a nostra immagine e somiglianza. Ha le sue idee, i suoi comportamenti, le sue convinzioni ed i suoi valori. Ed è padrone della sua vita.
Invece spesso vogliamo controllare il partner, mettere sempre il becco in quello che fa, che dice, che vuole. Tenere tutto sotto controllo ci fa sentire sicuri, sembra ci metta al riparo dalle sorprese spiacevoli ed allora tendiamo a voler risultare indispensabili…
"Se non ci fossi io…"
E se non ci fossi io l’altro se la caverebbe egregiamente ugualmente ma questo fa paura pensarlo.
E allora mi occupo anche di quello che compete te, per non perdere niente di vista.
Ma alla lunga questo atteggiamento finisce per stancare entrambi: il controllato ed il controllore.
Lascia che il partner abbia suoi spazi d’azione, non è sempre compito tuo, non sei una crocerossina, non sei la mamma che gli deve togliere le patate bollenti dal fuoco, non sei il padre che si deve occupare della figlia minorenne. Lascia che faccia i suoi errori, se serve.
E cosa invece aiuta la coppia a migliorare e creare un ambiente sereno?
L’amore è una pianta e come tutte le piante va curata.
Un giorno parlavo con una mia collega che fatto un’affermazione che mi ha fatto riflettere.
Disse che in coppia spesso ci occupiamo più del fare che dell’essere, volendo significare che spesso facciamo cose materiali con la speranza di far piacere all'altro mentre una relazione di coppia dovrebbe essere basata principalmente sulle sensazioni positive dello stare insieme, del contatto fisico, del dedicarsi tempo ed attenzioni.
Passare del tempo insieme, stare vicini, abbracciarsi di sorpresa, baciarsi con trasporto anche in momenti non destinati all’intimità, solidificano la coppia più che tutte le camicie pulite e sistemate nell’armadio da lei o l’aspirapolvere passato in tutte le stanze da lui.
Ce lo hanno insegnato quando eravamo piccoli: la riga rossa si mette sull’errore! E quello che facevamo giusto? Scontato! In coppia funziona un po’ così, tendiamo a prestare maggiore attenzione a quello che il partner sbaglia piuttosto che a quello che fa bene.
Con la conseguente critica. Anche se in negativo, questo nostro comportamento verrà richiamato dalla sua mente come un momento in cui ci siamo occupati dell’altro, gli abbiamo in qualche modo prestato attenzione, e tenderà a ripeterlo. E’ la teoria psicologica del “comportamento rinforzato” che lo dice.
Pensa invece se da oggi, piuttosto che mettere in evidenza una mancanza cominciassimo a fare al partner un complimento per qualcosa fatto bene.
Cosa succederebbe se invece di ricordargli che c’è il rubinetto che perde da due mesi, ci complimentassimo con lui per aver messo a posto in garage?
E come ci preparerà la cena domani sera, se invece che lamentarci che la minestra è salata, questa sera ringraziamo per il fatto che ha dedicato tempo per preparare la cena nonostante la pesante giornata di lavoro?
Facile immaginarlo, i complimenti ed i ringraziamenti fanno sempre piacere. Ma succede qualcosa a livello più profondo: quel piacere genererà chimica positiva e la mente tenderà a farci ripetere quei comportamenti con la speranza di rivivere quell'esperienza.
Come abbiamo visto, una buona relazione di coppia non è certo frutto del caso ma di piccoli accorgimenti quotidiani da adottare tra i partner.
Nei corsi di PNL parliamo anche di questo...
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