Soffrire per amore, a chi non è successo?
L’amore non ha età.
Ci si può innamorare a 16 come a 61 anni ed anche più.
È la cosa più naturale del mondo, il nostro bisogno di sentirci amati ci porta ad allacciare relazioni d’amore ad ogni età.
È facile innamorarsi.
Incontri una persona, ti attrae fisicamente, il cuore inizia a battere e ti innamori.
Le ragioni del cuore ti portano a vedere quanto di bello c’è in quella persona, offuscando ovviamente quello che poi con il tempo potrebbero essere quelle caratteristiche che ti piaceranno molto meno.
Ci sono volte che quella relazione inizia a non funzionare e ti ritrovi a soffrire per amore.
Mi è venuta in mente la telefonata fatta con un’amica di vecchia data, che mi ha parlato di un’ennesima violenza dell’anima….
Mi chiama e mi dice:
“Va bene l’amore, ma insieme al cuore bisogna azionare il cervello. E questo vale a 16 anni come a 61…. “
Era una mamma che mi confidava le sue paure rispetto ad una relazione della figlia.
Non posso che darle ragione e nello stesso tempo capisco come questo risulta difficile a volte.
Quando amiamo, mettere insieme cuore e cervello è la meta più ambita da tutti.
Il cuore con una facilità incredibile manda il cervello in stand by e potrebbe non farti vedere l’evidenza.
Il cuore con le sue ragioni, è disposto a soffrire per amore quando incassi
cose che il cervello non può accettare.
E più credi di amare, più metti a tacere quella voce malefica che ti dice che tutto questo non è giusto, che non lo meriti, fosse solo per il fatto di esistere, di essere una persona che merita il meglio dalla vita.
La metti a tacere perché non la vuoi sentire, hai paura di cosa può risvegliare dentro di te.
Se quella voce la fai urlare forte, poi salta tutto.
Con le ragioni del cuore, saltano gli equilibri che hai creato, riaffiora la paura della solitudine, il senso di abbandono, il timore di soffrire per amore…
Che abbandonare sarebbe forse la cosa migliore che potresti fare.
Non importa se dall’altra parte ci sta un uomo, una donna, un genitore, un fratello o un amico.
Mio padre dice sempre:
"Amare e non essere amato, è tempo perduto."
È il rispetto di te stessa di cui ti devi innamorare.
È sapere che tu vali molto più di quello che vogliono farti credere.
È comprendere che vivere di cuore è meraviglioso se dall’altra parte c’è un altro cuore e non una mente che vuole dominare e ti mette in una condizione di sofferenza.
E mi viene in mente E., donna dolcissima che ha accettato angherie per anni in nome dell’amore che il suo ex marito le giurava.
Quando ha capito che non era altro che una vittima degli atteggiamenti narcisistici di lui, ha finalmente trovato il coraggio di allontanarsi e ritornare a vivere nel rispetto di se stessa.
E S. che ha subito violenze verbali e psicologiche da colui che diceva di amarla e che dopo averla tradita ripetutamente ha continuato a tenerla legata a sé attraverso il ricatto dei figli.
Oggi S. ha deciso di uscire da questo gioco diabolico e sta ricominciando a vivere.
Ma sono convinta che ognuna di noi, perché il mondo maschile è meglio attrezzato per difendersi da tutto questo, ha nel suo vissuto una relazione che ci ha messo in difficoltà, qualcuno che si è approfittato dell’amore o del grande affetto che nutrivamo per lui e ci ha fatto soffrire.
L’essere umano ha la necessità di soddisfare dei bisogni.
I primi che abbiamo bisogno di soddisfare sono i bisogni di sopravvivenza: mangiare, bere, un posto dove ripararci dal freddo, riprodurci per salvaguardare la continuazione della specie.
Facciamo di tutto per soddisfare questi bisogni. E due terzi della popolazione mondiale non ci riesce.
C’è chi muore di fame, di sete, di freddo.
Riprodurci è un bisogno più semplice da soddisfare.
E nel momento in cui questi bisogni sono soddisfatti, sentiamo il bisogno di soddisfare quattro bisogni di base per sentirci bene.
Il nostro bisogno di essere amate, di sentirci importanti per qualcuno, sono due di questi bisogni.
Ecco perché si accende il cuore e mette in stand by il cervello.
È su questi bisogni che dobbiamo interrogarci.
Sui vuoti che l’animo umano vive quando una relazione finisce, vuoti così profondi ed incolmabili che piuttosto che essere vissuti, si preferisce andare avanti nell’infelicità mascherata da sicurezza.
Siamo disposti a soffrire pur di non perdere quello che sentiamo sia un legame che ci permetta di sentirci amate, anche se in un modo pessimo e di bassa qualità.
La solitudine ci mette di fronte a noi stessi, a quelle ferite dell’anima che abbandoni passati, veri o anche solo percepiti, hanno scavato solchi profondi dentro di noi.
Quelle ferite che cerchiamo di esorcizzare e speriamo di guarire.
Ma non puoi per questo condannarti all’infelicità, continuare a soffrire per amore solo perché hai paura di restare sola o far riaffiorare quel senso di abbandono che hai provato in passato.
Ecco cosa puoi fare:
Se stai vivendo questa situazione, posso aiutarti a ritrovare la tua serenità.
Posso aiutarti a riportare la luce nella tua vita, se lo desideri.
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Insieme possiamo farcela.
Franca.
Franca Scuzzarella
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