Chi è un leader? Cos'è la leadership?

Cari amici di PNL BENESSERE, eccomi nuovamente qui a scrivere sulle pagine di questo blog.

Come ogni anno il mese di settembre, ritemprati dal relax estivo, è per noi del Team di PNLBENESSERE il momento della pianificazione delle nuove attività per “l’anno scolastico” che va ad iniziare.

Ed ognuno di noi condivide con gli altri componenti del Team le proprie esperienze e riflessioni maturate nel periodo appena trascorso.

Riflessioni che in questa occasione volevo condividere anche con voi e generate da quanto ho letto in alcuni testi di PNL o comunque riferibili al (udite, udite che magnifica definizione ho scoperto questa estate) filone letterario definito di auto-aiuto.

Molti sono stati gli autori di questo filone, compresi alcuni italiani, a voler porre l’accento sulla necessità di imparare la leadership per poter essere il leader di noi stessi.

Devo confessarvi che ascoltare questa parola - “leader”- oltre ad essere l’ennesimo inglesismo a cui ci stanno abituando, genera in me una spiacevole sensazione alla bocca dello stomaco.

Una sensazione di allerta, (scusate ma la mia trentennale esperienza militare ha lasciato il segno) che ora, dopo aver acquisito delle competenze di PNL ed essermi abituato ad ascoltarmi di più, trovo sia un segnale di disagio assolutamente inopportuno e quindi da evitare.

So di ripetermi con chi mi conosce personalmente o ha letto il mio primo articolo, ma per chi come me ha superato gli “anta” la parola leader potrebbe far emergere ricordi di personalità molto forti, troppo forti, per le caratteristiche che io desidero trovare in colui che dovrebbe decidere la mia vita.

Ed è per queste considerazioni che non concederei a nessuno, neanche ad un altro me stesso, la possibilità di decidere incondizionatamente della mia vita.

Mi rendo anche perfettamente conto che il significato della parola è cambiato nel tempo: mentre una volta leadership significava imporsi, oggi significa possedere le qualità necessarie per meritare la stima e l’ammirazione delle persone.

Declinare o sentir declinare da altri la parola leader, comunque continua a mettermi a disagio, percependola così intrisa di autoritarismo.

Io pur condividendo i concetti di assunzione di responsabilità, capacità di gestione degli stati d’animo e chiarezza in fatto di obiettivi da raggiungere, sento più vicino a me il concetto di avere un amico del cuore, una persona disposta ad ascoltare i miei problemi più intimi o sopportare i racconti delle mie gesta peggiori con disponibilità e pazienza per poi darmi con imparzialità il suo parere.

Una persona in cui il suo sistema mente-corpo ha le conoscenze necessarie per trarre il massimo dalle proprie esperienze.

È ormai comprovato dalla moderna neurofisiologia che l’organismo umano non possiede un solo cervello, ma tre.

Un cervello mentale nella nostra testa; un cervello emotivo nel nostro cuore e un cervello istintivo, nelle viscere.

Se penso alla parola “leader” vorrei al mio fianco un consigliere, un individuo in cui tutti e tre i cervelli lavorino all’unisono per ottenere i migliori risultati possibili.

Sento di aver bisogno, di una specie di grillo parlante della fiaba di Pinocchio, un saggio pronto a venirmi in aiuto od accogliermi a casa sua nel cuore della notte e di dirmi con schiettezza “stai facendo una cazzata”!.

Ma chi altro potrebbe ricoprire questo stesso ruolo?

Se ci penso mi viene da dire “me stesso”.

Sì, assolutamente vorrei diventare una persona così, sincera, disinteressata, obiettiva ma soprattutto rassicurante nei confronti dell’altro me stesso, in sintesi il “miglior amico di me” a cui suggerire le migliori strategie per la sua vita, senza imposizioni.

Attraverso il nostro lavoro con la PNL e le tecniche di Coaching sto ottenendo ottimi risultati e mi sto avvicinando al mio obiettivo.

Fatemi sapere se condividete anche voi questa mia visione, miglior amico di me stesso anziché leader…..

E poi non è forse vero che anche la saggezza popolare afferma che “Chi trova un amico trova un tesoro!” …e come avete potuto leggere io ne sono profondamente convinto!

Un abbraccio a tutti…

E alla prossima!

Pierluigi Accornero

Mi chiamo Pierluigi Accornero e sono nato a Torino il 10 dicembre 1961.

Sono arrivato alla Programmazione Neuro Linguistica apparentemente per caso, un caso che solo due anni fra avrei chiamato coincidenza, ma che ormai sappiamo essere una di quelle sincronicità che il destino ci offre per cambiare e migliorare la nostra vita.

Una vita che sino ad allora, dopo aver conseguito il diploma di Geometra, avevo trascorso in servizio nell’Arma dei Carabinieri.

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