Chi fa da sé fa per tre? Potrebbe essere vero in alcune situazioni ma, in tantissime altre, l’arte di delegare può davvero permetterci di vivere una vita più tranquilla e più serena.
Oggi più che mai dovremmo aver compreso che il Time management, l’arte di organizzare il tempo, è fondamentale, soprattutto per noi donne che viviamo il più delle volte giornate che sulla carta sono di 24 ore ma per quello che facciamo equivalgono a 48.
Sappiamo benissimo che dobbiamo imparare a gestire il tempo semplicemente perché se determinate cose non le facciamo noi, nessuno le farà e la procrastinazione non porta mai nulla di buono.
Ma siamo davvero sicure di questo o si tratta semplicemente di mania di controllo o, peggio, di qualche altra cosa?
Sì perché l’arte di delegare non la si impara facilmente, specie quando siamo state abituate e ci siamo abituate ad avere tutto il carico sulle nostre spalle.
Cosa significa allora delegare e come imparare a farlo se non si è avvezzi a questa pratica?
Delegare, affidare un compito a qualcuno, significa prima di tutto fidarsi degli altri.
Delegare, soprattutto compiti importanti, non è mai semplice.
Per affidare qualsiasi compito, dal più importante ad un compito di routine, dobbiamo innanzitutto essere capaci di comunicare, perché se chi deleghiamo non sa ancora fare quella cosa, dobbiamo spiegargliela nel miglior modo possibile.
Delegare significa anche scegliere, aver chiare le mansioni e decidere cosa deve essere demandato e a chi.
Al contrario di ciò che potremmo pensare, delegare è anche controllo. Quando affidiamo dei compiti non possiamo e non dobbiamo lavarci le mani. Dobbiamo, invece, essere coscienti che i responsabili di ciò che viene fatto in ultima battuta saremo sempre noi.
Quando si delega, infine, dobbiamo anche essere capaci di dare feedback sull’operato degli altri per permettergli di crescere e migliorare, è un nostro compito anche questo.
Delegare, dunque, non è semplice.
C’è, però, un’altra cosa altrettanto difficile per noi donne, che viene molto prima della delega: il chiedere aiuto.
Tanti anni fa anch’io ragionavo allo stesso modo: prima di “perdere tempo” a delegare preferisco farmelo da sola.
Ti ritrovi in questa frase?
Per poi scoprire che, se arrivavo a letto la sera stremata, senza più forze per leggere un buon libro, guardare un bel documentario magari in TV, se non avevo più tempo per prendermi cura di me stessa, andare in palestra, fare un’uscita con le amiche, persino fare una passeggiata di pochi minuti in pace e tranquillità, era colpa di un mix di fattori: vergogna, orgoglio e paura.
Sì, provavo vergogna nel chiedere aiuto e, soprattutto, temevo il giudizio degli altri e per “altri” intendo anche le persone che davvero mi volevano bene: i miei cari.
Se fino a ieri avevo fatto da sola perché mai avrei dovuto chiedere l’aiuto di qualcun altro?
Siamo tutte orgogliose, chi più chi meno, ed è per questa ragione che, spesso, non riusciamo a delegare.
Chi mai ammetterebbe di non essere auto-sufficiente e bastare a sé stessa?
Delegare, poi, significa chiedere e quando si chiede ci sono solo due risposte: sì o no e il “no”, ammettiamolo, fa paura.
Già facciamo uno sforzo a chiedere una mano, figuriamoci se la risposta fosse picche.
Prenderne coscienza è già un passo avanti.
Non possiamo e soprattutto non dobbiamo fare tutte da sole.
Nel lavoro, come nella vita, saper delegare è dunque importante.
Delegare libera tempo, quando avremo compreso questo avremo anche capito perché è fondamentale farlo e saperlo fare.
Quando si delega possiamo affidare alla persona scelta compiti di routine e concentrarci sulle cose davvero importanti.
Non deleghiamo qualcuno per essere degli “scansafatiche”, stiamo delegando un compito secondario per avere noi stesse presenti su un compito importante.
Oggi più che mai, come abbiamo già visto, il mondo è pronto per il passaggio da un tipo di leadership maschile, quindi accentratrice, a una femminile.
Delegare, organizzare il lavoro e seguirne l’evoluzione, ci dà la possibilità di poter suddividere l’intero processo in piccole routine e individuare le persone più capaci per eseguire quel compito.
A lavoro, come a casa, tutte le attività ripetitive, di poco conto, dispendiose a livello di tempo ma anche le attività urgenti possono e devono essere delegate.
Impariamo che sugli altri possiamo contare e impariamo, in particolar modo, anche a responsabilizzare l’altro dandogli un certo margine di autonomia.
Se c’è un segreto che ho capito nel tempo è proprio questo: assegna il compito, da gli strumenti giusti e illustra minuziosamente come vuoi che il lavoro sia portato a termine, poi, lascia andare e lascia libero.
Chi è dall’altra parte si sentirà in dovere di eseguire quel compito nel miglior modo possibile perché ha compreso che di lui ti fidi ed, inoltre, si sentirà un pezzo importante di tutto l’ingranaggio.
Sei capace di delegare? No? Perché?
Scopriamolo insieme, ti aspetto in coaching!
Franca Scuzzarella
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