Sappiamo già che, porsi obiettivi personali ben definiti funziona ma per gli obiettivi professionali vale lo stesso discorso?
Gli obiettivi che riguardano il mondo del lavoro e la propria carriera, sostanzialmente, non differiscono dagli obiettivi personali.
Ammettiamolo, soprattutto oggi, rispondere alla domanda
“Quali sono gli obbiettivi che intendi raggiungere nella tua carriera?”
non è affatto semplice.
Se un tempo capacità, settore, valori, motivazione, modalità e stile delineavano già la carriera lavorativa di chi che sia, tanto che era semplice, almeno sulla carta, capire già il futuro lavorativo di una persona senza aver bisogno di nessuna sfera magica di cristallo, la situazione lavorativa attuale porta ad accontentarsi e a vivere nel presente.
In questo contesto, programmare obiettivi professionali a medio e lungo termine sembra impossibile.
Bene!
Questo è quello che sentirai in giro e sappiamo quanto queste convinzioni limitanti possano farci male!
Con molta probabilità, infatti, porti o non porti obiettivi professionali farà la differenza nella tua vita.
In un momento storico in cui vige la regola del “chi si accontenta gode”, cosa può fare davvero la differenza?
Semplicemente il non accontentarsi.
Oggi sappiamo che esistono diverse possibilità di carriera e che le proprie capacità possono diventare davvero trasversali, basta guardarsi in giro.
Purtroppo, l’errore comune, è quello di limitare gli sforzi ad un solo ed unico settore con il rischio concreto di inseguire una chimera/carriera irraggiungibile, restando soffocati per tutta la vita in un lavoro che non ci piace.
Occorre comprendere che, se è vero che siamo liberi di scegliere quale sarà il nostro futuro, è altrettanto vero che dobbiamo apprendere l’arte di modulare le nostre capacità verso un mercato del lavoro reale, concreto e flessibile, senza incaponirci.
Con questa mentalità, la nostra "Stella polare" nel campo professionale, ovvero la direzione che vogliamo seguire nella nostra esistenza lavorativa, non sarà più la carriera in sé ma noi stessi.
È solo in questo modo che riusciremo a rispondere concretamente alla classica domanda aperta
“Dove mi vedo tra cinque anni?”,
poiché, a dirla tutta, la stessa domanda diventerà per noi
“Come mi vedo tra cinque anni?”
rendendoci protagonisti della nostra vita e non semplici attori o addirittura comparse.
In questo modo, maturare le competenze e le skill necessarie per essere ciò che vorremmo diventare non costituirà più un peso/sacrificio e, addirittura, anche il lavoro attuale che non ci soddisfa oggi, qualora ce ne fosse uno, potrà essere visto come uno strumento che ci avvicina sempre più agli obiettivi professionali che ci siamo prefissati in futuro.
Fermo restando che il PURESMART resta uno dei metodi più validi per formulare obiettivi, quali sono gli errori più comuni che riguardano gli obiettivi professionali?
Il primo elemento riguarda, senza dubbio, la staticità.
L’assenza di flessibilità, indotta quasi sempre da paure e auto-sabotaggi , porta come conseguenza la mancata crescita.
Uscire dalla propria zona di comfort non è semplice e richiede pur sempre uno sforzo.
Sappiamo che il nostro cervello ragiona in modo da preservarci e, insieme all’ambiente che ci circonda, si opporrà per impedirci di correre qualsiasi tipo di rischio.
D’altro canto, però, sappiamo tutti che, se la nostra attuale realtà non ci soddisfa, dobbiamo adottare comportanti nuovi che generanno in futuro dei cambiamenti.
Stesso discorso riguarderà, quasi sin da subito, l’ambiente e le persone e dovremmo essere pronti: quando cambiamo noi, anche ciò che ci circonda cambia e questo processo è spesso irreversibile.
Un altro errore comune che spesso riscontro è legato, aimè, ad un'altra convinzione: quella dell’inseguire il denaro.
Il denaro resta ed è solo uno strumento.
A livello olistico resta ed è solo un’energia.
Il denaro non porta la felicità.
Questo agio, vecchio come il mondo, è vero.
Chi è diventato ricco, anche partendo dal nulla, ci è riuscito inseguendo un sogno e non inseguendo il denaro.
Bill Gates, Steve Jobs e tutti le persone che "si sono fatte da sole" avevano obiettivi professionali ben definiti e, per loro, il denaro è stato solo una conseguenza.
Tutti loro avevano un solo sogno/obiettivo professionale ed erano coscienti che il percorso per arrivarci poteva essere lungo e tortuoso.
Tuttavia, nessuno di loro si è arreso ed hanno cambiato la loro realtà e la realtà della maggior parte di noi.
Nel futuro vedo un computer su ogni scrivania e uno in ogni casa.
Bill Gates
L'estrema sintesi di tutto questo discorso ce la offre proprio Jobs...
L'unico modo di fare un ottimo lavoro è amare quello che fai. Se non hai ancora trovato ciò che fa per te, continua a cercare, non fermarti, come capita per le faccende di cuore, saprai di averlo trovato non appena ce l'avrai davanti. E, come le grandi storie d'amore, diventerà sempre meglio col passare degli anni. Quindi continua a cercare finché non lo troverai. Non accontentarti. Sii affamato. Sii folle.
Steve Jobs
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Franca Scuzzarella
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