A tutti capita di avere una giornata no prima o poi.
Ci sono giorni che proprio non va. Giorni in cui ti svegli e senti che qualcosa non va per il verso giusto, giorni in cui ti accorgi che sarà una giornata no.
Capita qualche volta anche a me. Non riesco ad individuare esattamente cosa c'è che non va, ma tutto ciò che vorrei è stare a letto, guardare la TV e mangiare cibo spazzatura. Tutto tranne che mettermi al lavoro.
Lo so che non è la soluzione più produttiva, forse, ma a volte sembra la sola necessaria per ritornare in pista.
È molto probabile che stare a letto non è un'opzione possibile neanche per te. Invece, devi costringerti ad alzarti e andare al lavoro. E potresti anche amare il tuo lavoro, così come succede a me ma, in quei giorni anche il migliore dei lavori può sembrarti un lavoro ingrato.
Ok fermati e pensa che…
La prospettiva di sederti alla scrivania tutto il giorno in questa giornata no, sentendoti infelice potrebbe non riempirti di gioia.
Ma la cosa più importante da ricordare in una giornata no è questa: è OK non essere OK.
A volte dobbiamo accettare il fatto che ci sia bisogno di "premere il pulsante pausa" e, se possibile, fare una giornata di recupero.
Certo qualche domanda utile o un esercizio di consapevolezza potrebbero farti sentire un po' meglio in una giornata noi ma, quando sei veramente fuori di te, il primo passo è spesso accettare che questo non è il tuo giorno.
Quindi, invece di arrabbiarti con te stesso per mancanza di entusiasmo, energia e voglia di fare, concediti il permesso di sentirti così come ti senti.
La sensazione può durare più a lungo di un giorno, ma va bene anche così.
Anche se di solito sei la persona più intraprendente ed efficiente del tuo ufficio, hai comunque il diritto di sentirti un po’ sottotono di tanto in tanto.
Questo non significa che il tuo lavoro non ti piace, che vuoi mettere in discussione tutto.. Significa che stai vivendo una giornata no probabilmente per motivi che nemmeno riesci a comprendere ma tutto tornerà nella norma molto presto.
Ma facciamo fatica ad accettarlo. L’idea che abbiamo e che ci viene proposta dall’esterno, è che dobbiamo essere vincenti.
Che dobbiamo sempre esprimere il meglio di noi, ed è vero, noi “formatori e motivatori” siamo fautori del dare il meglio di noi.
E se qualcuno in quel momento, ti chiedesse “come stai?”, cosa gli risponderesti? Molti di noi preferirebbero sparire piuttosto che rispondere a quel "Come stai oggi?".
E tu, cosa rispondi quando in quelle giornate no, arrivi in ufficio e ti chiedono
“Come stai oggi?”
Menti e dici che stai bene, per evitare domande imbarazzanti? O, dici la verità?
Quello che ci frena è che le persone non sono pronte ad ascoltare la vera risposta. Il fatto è che non vorremmo sentirci giudicati dai nostri capi, colleghi o collaboratori solo perché non siamo al nostro meglio.
La chiave è essere in grado di poter comunicare come stai senza il pericolo di ritorsioni, illazioni o critiche.
Tieni presente che un giorno sottotono non è solo difficile per te.
Può anche influire sul resto della tua squadra, in particolare se sei il manager.
L'umore di un leader può smorzare l'energia della squadra più velocemente di quanto pensi.
Quindi, sia che tu ti sia alzato dal letto dal verso sbagliato, o che ci sia un problema di fondo più serio, devi sforzarti di rimanere professionale.
Se assisti alla giornata no di un'altra persona, permetti al tuo collega di occuparsene a suo modo. Ad esempio, potresti notare che è un po' più tranquillo del solito, o che è seduto lontano dalla solita folla.
Dagli solo un po' di spazio.
Non importa quanto tu sia curioso, sottolineando il cattivo umore del tuo collega probabilmente lo irriterai di più.
Quindi, prima di etichettarlo come uno con “la luna storta”, mettiti nei suoi panni. Fargli un favore, o semplicemente fare un gesto gentile nei suoi confronti, può tirarlo su di morale, ma è probabile che abbia solo bisogno di un po' di pace.
Se il momento sembra giusto, potresti chiedergli come si sente, ma non spingerlo. Lascialo venire da te.
Se sei tu invece ad avere una giornata no, che tu sia a casa o al lavoro, devi a te stesso l’onestà di dire come ti senti veramente. Quindi, non dire che stai bene se non è vero.
E non chiedere a qualcuno come sta se non sei interessato a sentire la sua verità. Ma tieni presente che aprire un dialogo onesto con i colleghi è vitale per il nostro benessere. Non pensare di dover mantenere una personalità coerente per il bene dei tuoi colleghi. Non sei perfetto e va bene.
Ma, naturalmente, c'è una grande differenza tra la brutta giornata occasionale e l'infelicità persistente. Il pensiero negativo prolungato o lo stress possono causare problemi di salute.
Fissa la tua sessione di coaching con me ora.
Posso darti una mano concretamente.
Franca Scuzzarella
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