Il passato è quella fessura attraverso cui guardi al futuro, definendone limiti e sabotaggi.
La PNL è stata ed è la mia grande passione. Unita al Coaching.
Ci sono arrivata quando ormai ero grandicella ma ha cambiato la mia vita, la mia professione, i risultati che ho ottenuto, il tipo di donna che sono diventata.
Lo so che possono sembrare frasi fatte ma per me è stato proprio così.
Durante la frequentazione dei primi corsi, è stata la prima volta che ho sentito parlare di programmazione della mente.
Fino a quel momento non lo sapevo, né ci avevo mai pensato.
Non sapevo che la mente è un organo programmabile, che viene programmato sin dai primi mesi di vita.
Credevo che quello che avevo nella mente era il risultato delle sole mie esperienze, anche se, pur da profana, dubitavo che qualcosa nella mia testa ce l’aveva infilata qualcun altro.
Perché facevo cose di cui non ero così convinta ma era come se una forza più grande di me mi spingesse a farla.
Sino ad allora non sapevo che quello che avevo nella testa non era farina del mio sacco.
Se la PNL l’avessi studiata a vent’anni, qualche casino me lo sarei evitato.
Arrivarci a 46 anni un po’ di differenza l’ha fatta, ma meglio tardi che mai.
Non sapevo che quella che credevo la realtà, era la mia realtà, cioè una interpretazione di quello che era il mondo filtrata da tutta una serie di filtri dovuti a quello per cui ero stata programmata.
Ricordo che da bambina i miei genitori mi dicevano “Prima il dovere, poi il piacere...” e questa cosa mi è entrata talmente dentro che ancora oggi faccio fatica a mettere il piacere prima del dovere...
Mi dicevano “Bisogna pensare al futuro e risparmiare” ed ancora oggi mi sento un po’ in colpa (ma molto, molto meno per fortuna) quando faccio una spesa diciamo “bizzarra”, di quelle che potrebbero essere evitate proprio per non intaccare i risparmi...
Cari mamma e papà, lo so che il vostro intento era stra-positivo, eppure…
Questi sono solo due esempi delle centinaia che potrei portare a testimonianza, di come il nostro passato influenza pesantemente sul nostro oggi e sul nostro futuro.
Se da bambina sei un foglio bianco (perché questo sei) tutti gli adulti si sentono autorizzati a scriverci sopra qualcosa. Mamma e papà in primis, poi a cascata tutti quelli che si sono occupati di te (nonni, insegnanti, allenatori, ecc).
Ovviamente quello che ci scrivono è quello che rappresenta il loro mondo, il loro modo di vedere le cose, le loro esperienze, influenzate a loro volta da quel passato e da quello che è stato scritto sul loro foglio bianco.
Tu, purtroppo, prendi tutto per buono.
Non hai capacità di discernimento, non sai e non puoi ribellarti a ciò che scrivono, anzi quando ti ribelli è proprio perché quello che ci stanno scrivendo lo stai facendo tuo ed in qualche modo lo contesti.
Ma contestarlo non significa che non abbia attecchito su di te.
Anzi, proprio il contrario.
Conosco persone che per una vita si sono ammazzati per dimostrare ad un padre (o ad una madre) che valevano eccome, anche se il loro comportamento poteva sembrare contestatorio.
Se non ci credo, cosa ho bisogno di contestare (o dimostrare)?
Poi, in base a quello che ci hanno scritto, quello diventa un filtro attraverso cui guardare la realtà.
Inizierai a farti un’idea del mondo che sarà la semi-fotocopia di quello di tua madre (o di tuo padre o chi per esso) anche se non ne sei consapevole.
Attraverso quella fessura guarderai la realtà e quella fessura ti darà una visuale molto ristretta, rispetto a cosa c’è là fuori.
Quella fessura, che ha costituito il tuo passato, condizionerà il tuo futuro.
Quello che fai oggi, affonda le radici lì, in quel passato.
Diventarne consapevole è il primo passo.
Un passo importante.
Ti può dare una grandissima chiave di lettura rispetto a chi sei oggi, ai pensieri che fai, alle azioni che compi, ai risultati che raggiungi.
Quando oggi mi ritrovo ancora qualche volta a “fare la brava bambina” è perché ancora rispondo a quella programmazione creatasi quando mio padre diceva a tutti che “Franca è brava” perché aiutavo mia mamma con la sorellina più piccola o facevo qualche lavoretto in casa.
Così facendo sentivo di meritare l’amore di mio padre ed ecco spiegato perché ancora oggi ho certi comportamenti.
Intanto ti consiglio di riconoscere quei programmi che ti obbligano a guardare alle cose da un solo punto di vista.
Sperimenta che ci possono essere modi diversi per fare le cose, modi diversi di pensare a quella situazione, modi diversi per affrontare quella difficoltà.
Vuoi fare un esercizio?
Pensa ad una situazione che ti sta mettendo in difficoltà in questo momento e pensa a venti modi in cui potresti risolverla se avessi la polvere magica e potessi tutto.
Questo amplierà il tuo punto di vista, allargherà le possibilità che ti dai, ti farà guardare a soluzioni che sinora non avevi mai preso in considerazione, guardando tutto dalla fessura.
Iniziare a guardare oltre la fessura del passato è quello che ti auguro di fare presto e se vuoi posso darti una mano.
Il percorso #SbloccatieRiparti è stato studiato proprio per fare questo.
Franca Scuzzarella
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