Il bias cognitivo è un pattern sistematico di deviazione dalla norma o dalla razionalità nel giudizio e, l’astrazione selettiva, è un bias cognitivo dove l’attenzione si concentra su un aspetto di una situazione complessa trascurando molti altri aspetti rilevanti.
A tal proposito vorrei chiederti: ti accorgi di cosa c’è di buono nella tua vita o guardi solo a quello che ti manca?
Tranquilla, è una dinamica che emerge spesso durante il lavoro che faccio con le mie clienti, in particolare nel percorso SbloccatieRinasci.
Sono molte le coachee che non si accorgono nemmeno di porre l’attenzione solo sugli aspetti negativi e, in una situazione di questo tipo, è davvero facile che si arrivi con un’idea della situazione che è molto peggiore di quanto non lo sia in realtà.
Che tua sia un uomo o una donna, poco cambia: l’essere umano interpreta i fatti e gli assegna un significato del tutto personale, in base al suo vissuto.
Questo può complicarci non di poco la vita perché quanto più l’astrazione (ossia il processo mentale mediante il quale una cosa viene isolata da altre Treccani) diventa selettiva, tanto più rischiamo di non vedere tutto il resto, basandoci spesso sul nulla.
Perché ti starai chiedendo…
Spesso ci focalizziamo solo ed esclusivamente su dettagli e perdiamo di vista il quadro generale della situazione per particolari, a cui stiamo dando la massima importanza, figli di interpretazioni che noi diamo ai fatti quindi soggettivi e non oggettivi: è il nostro vissuto non quello degli altri, ricordi?
Più ci focalizziamo su certi tipi di eventi, tanto più gli daremo rilevanza ed importanza.
Se ci soffermiamo su eventi positivi è tutto ok ma, come spesso accade, la nostra astrazione selettiva si sofferma sugli eventi negativi, del resto ci accorgiamo dei nostri denti solo quando ci fanno male, e, poiché ci focalizziamo non sul buono ma su ciò che va storto, non riusciamo più a vedere oggettivamente la vera realtà (e ciò che è positivo) poiché perdiamo il quadro d’insieme.
Un cane che si morde la coda.
Ecco il motivo della mia precedente domanda: su cosa ti focalizzi?
Dove poni la tua astrazione selettiva?
Pensi a ciò che hai o solo ed esclusivamente a cosa ti manca?
Sì perché, cambiare questo “piccolo” aspetto dalla nostra vita, significa trasformare e talvolta capovolgere la realtà che viviamo.
Una mia coachee è arrivata da me con l’obiettivo di cambiare lavoro perché non ne poteva più di sopportare la collega indisponente, che non faceva altro che metterla in cattiva luce con il suo titolare. Lavoro che, tra l’altro, le piaceva molto e dove era ben pagata.
In coaching abbiamo lavorato sulla percezione di quello che secondo lei succedeva e di cosa era invece la realtà.
Ormai la coachee era talmente condizionata dalle convinzioni relative alla sua collega, che vedeva solo un pezzo della realtà che la coinvolgeva, cancellando tutto il resto ed è stato proprio il lavoro sulla sua astrazione selettiva che le ha permesso di fare scelte più funzionali.
Dove decidi di mettere l’attenzione diventa la tua realtà.
L’astrazione selettiva gioca dunque un ruolo fondamentale nella nostra vita.
Capire e comprendere su cosa siamo focalizzati però non è semplice.
Alcune domande possono però aiutare.
Rispondi sinceramente:
La coachee lasciava che una risposta data con sufficienza dalla collega influenzasse tutta la sua giornata, che diventava pesantissima in ufficio ma ancora più pesante quando rientrava a casa perché si portava lì la frustrazione e la rabbia vissuta durante il giorno.
Questo, ovviamente, inficiava anche le sue relazioni fuori dal lavoro e, spesso, questo stato d’animo portava a grosse litigate con suo marito.
Attraverso il percorso fatto insieme SbloccatieRinasci, ha imparato a scegliere che senso dare a quella risposta data con sufficienza: forse la collega era stanca, magari aveva litigato con il compagno o qualche preoccupazione le girava per la testa.
Quindi ha iniziato a staccarsi dal significato scontato e questo le è servito per evitare rabbia e frustrazione durante il giorno.
Ovviamente, non avendo più “la carogna” che le covava dentro, ha iniziato ad avere comportamenti più gentili con la collega che, guarda caso, ha risposto anche lei con modi più gentili.
Così è andata anche a casa con il marito, in un circolo virtuoso, che le ha permesso di sentirsi sempre meglio.
Sì, succede così per tutto.
Inizia da adesso a guardare a quello che c’è di buono nella tua vita, perché il tuo cervello porterà la tua attenzione su cose che possano amplificare quella percezione.
Funziona così: quello che decidi di guardare, quella diventa la tua realtà.
Lo so, farlo da sole non è semplice.
Contattami ora e scoprirai come posso darti una mano per la tua profonda trasformazione.
Ti aspetto.
Franca Scuzzarella
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