Nel nostro uso quotidiano del linguaggio si nasconde la capacità di noi tutti di raggiungere i nostri obiettivi, di vivere in sintonia con gli altri e di essere soddisfatti di noi stessi.
Non mi riferisco solo alle parole che usiamo, ma soprattutto al modo in cui elaboriamo il linguaggio nel cervello.
Attraverso la PNL possiamo utilizzare il linguaggio per una comunicazione migliore, ma ad un livello più profondo, o in modo diverso dal solito.
A tutti sarà capitato di sperimentare il “potere delle parole” e di come a volte alcune possono entrare in profondità nella nostra mente, tanto da cambiare la percezione di una situazione e a volte anche i nostri comportamenti e convinzioni: a distanza di anni, le parole di un genitore o di un insegnante possono risuonare nella nostra mente come profezie da cui ci lasciamo ancora oggi condizionare.
Oppure, al contrario, avrete sperimentato, la facilità di compiere qualcosa di arduo, al solo uso di una frase, magari ripetuta come un incantesimo, che per voi ha una forza motivante irresistibile.
E proprio qui sta il punto: se da una parte l’uso di parole con connotazione giudicante negativa può abbatterci emotivamente (soprattutto se siamo proprio noi che con certa convinzione ce le ripetiamo), dall’altro l’uso di parole super-potenzianti, suscitano in noi emozioni tali da spingerci ad agire, ad affrontare sfide e a farci sostenere con coraggio momenti di difficoltà.
Con le parole comunichiamo con gli altri e proprio le diverse sfumature che diamo ai nostri discorsi, attraverso la scelta di questo o di quel vocabolo, cambia, direi anche notevolmente, l’immagine mentale che il nostro interlocutore costruisce anche grazie a noi.
Ma attenzione perché se da una parte il nostro pubblico sono gli altri, dall’altra i primi fruitori dei nostri discorsi siamo noi.
Le cose che ci diciamo costantemente e a volte proprio con grande intensità, poco per volta diventano la nostra realtà.
Una buona pratica quotidiana a questo punto, sarebbe quella di cercare di diventare più consapevoli del linguaggio che utilizziamo ogni giorno, accentuando l’uso di sfumature che possano destare in noi sensazioni piacevoli e limitando la descrizione degli episodi della giornata usando termini catastrofici (prova a percepire la differenza tra “questa cosa mi fa davvero imbestialire” con “ho provato un leggero fastidio”... impossibile non sorridere).
Non solo il nostro linguaggio ci condiziona positivamente o negativamente, ma ci ipnotizza. A chi non è mai capitato, in un momento di fretta, di non riuscire a trovare una certa cosa, che invece ci servirebbe immediatamente, e di iniziare a pronunciare un miniincantesimo come “non trovo mai niente” o “l’ho sicuramente perso”.
Vi sembrerà strano, ma proprio queste parole, pronunciate magari a mezza voce, ma con molta convinzione, ci procurano una specie di cecità temporanea e selettiva, non la si può chiamare altrimenti, visto che chi ci sta vicino in quel momento ritrova l’oggetto, lasciandoci con un vago senso di stupidità al palato.
Senza accorgercene, costantemente tutti noi incantiamo noi stessi e in questa maniera, creiamo la nostra realtà.
Questo può diventare per noi uno strumento molto utile.
Tutti noi infatti abbiamo la possibilità di creare consapevolmente affermazioni potenzianti, che utilizzate nel modo ottimale, non solo cambiano il nostro focus, ma ci sostengono, ci motivano e ci avvicinano a passo svelto alle nostre mete.
Attenzione però, non basta ripetersi meccanicamente una o due frasi per cambiare la propria vita.
Queste affermazioni si trasformano in veri e propri incantesimi, se sono supportati dalle nostre emozioni, agganciate alla nostra frase tutte le volte che la pronunciamo, e dalle nostre credenze.
Scegliere la frase che ci motiva o ci ricorda il nostro obiettivo è solo il primo passo.
A questo dovrebbe seguire un’analisi onesta delle nostre credenze. Dico onesta, perchè si tratta di ammettere le resistenze che la nostra affermazione fa affiorare in noi, e proprio quelle resistenze sono di volta in volta i piccoli ostacoli da affrontare, piccole barricate che noi legnetto dopo legnetto nella vita abbiamo accatastato.
E ora grazie alla decisione di dedicarci all’uso delle affermazioni, abbiamo la possibilità di passarle in rassegna e abbatterle un pò per volta, consapevoli che non tutte le convinzioni che abbiamo, siano ancora davvero utili per noi.
All’aiuto di chi sceglie di praticare questa ricerca, sono dedicati i corsi come Un giorno per un sorriso.
Articolo a cura di Maria Grazia Meloni
Franca Scuzzarella
info@pnlbenessere.it
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Vero è che l'autosuggestione tesad un principio di miglioramento personale o al raggiungimento di un obbiettivo ha , se congiunta ad un atteggiamento mentale positivo delle valenze psicosomatiche ma la stessa ha come controindicazione una sensibilizzazione a influenze esterne ed interne che ti costringono ad un'attenzione continua a ciò che pensi e ciò che dici
Caro Aldo, sono fermamente convinta che un'attenzione continua a ciò che penso e ciò che dico sia una pratica che tutti dovrebbero portare avanti. Solo se governo (nel senso che la controllo) pensieri e parole posso creare una realtà più confacente alla realizzazione della vita che desidero. Il problema nasce dal fatto che non è sempre facile, poiché non ci abituano sin da piccoli ad avere maggiore consapevolezza dei nostri pensieri e delle nostre parole. Ecco perché ci sono persone ingabbiate dai loro stessi pensieri e che non sanno come fare per liberarsene.