Utilizzare gli accessi oculari nella PNL è molto utile per ricalcare la persona che abbiamo di fronte.
Attenzione però, conoscere gli accessi oculari nella PNL non significa individuare i bugiardi come spesso qualcuno dice a sproposito sulla Programmazione Neuro Linguistica, almeno questo è vero in parte perchè...
Nello scorso articolo ti ho parlato della strategia di Walt Disney e spero proprio che tu l’abbia sperimentata per renderti conto della sua validità.
All’interno di quell’articolo quando eri nel ruolo del sognatore, ti ho detto di guardare in alto a destra perché lì c’era il tuo visivo immaginato e sono sicura che ti ho lasciato con una bella curiosità al proposito, proprio perché di questo argomento non ti ho mai parlato.
Ci hai mai fatto caso che tu e le persone con cui comunichi, mentre parlano muovo gli occhi?
Ti sarai accorto un sacco di volte che mentre le persone parlano muovono gli occhi in varie direzioni e magari ti sei pure arrabbiato e sentito offeso appunto perché, mentre parlavano, non ti guardavano negli occhi.
Tranquillo, non è questione di maleducazione né mancanza di rispetto, è la strategia indispensabile al nostro cervello per andare ad accedere alle informazioni in esso contenute, ciò che in Programmazione Neuro Linguistica chiamiamo accessi oculari .
Il tuo occhio è direttamente collegato al cervello tramite un fascio di nervi, infatti quando ricordi, immagini, provi sensazioni i tuoi occhi si spostano a destra o a sinistra.
Questo succede perché gli occhi del feto all'inizio della gestazione sono direttamente collegati al cervello attraverso un fascio di nervi ottici, poi con il normale processo di crescita gli occhi si allontanano sempre più prendendo la posizione corretta ma restando comunque collegati.
Fu lo psicologo americano William James alla fine del diciannovesimo secolo a formulare per primo questa ipotesi nel suo libro “Principles of Psycology”, dove dichiarò che i movimenti oculari erano collegati alle rappresentazioni interne.
Questa teoria rimase però inascoltata sino al 1970 quando fu ripresa da vari psicologi che iniziarono a credere nella relazione tra i movimenti degli occhi e i processi relativi al'’uso dei due emisferi del cervello.
Nel 1976 Richard Bandler, John Grinder ed i loro studenti iniziarono delle sperimentazioni che negli anni li portarono a dichiarare che esiste una correlazione tra movimenti oculari e processi cognitivi e neurofisiologici.
Hanno potuto così individuare 6 movimenti oculari che corrispondono a precisi processi interni che le persone mettono in atto:
accessi oculari - Visivo Ricordato
quando le persone guardano in alto a sinistra è perché stanno accedendo a ricordi relativi ad eventi reali, già accaduti
accessi oculari - Visivo Immaginato
quando le persone guardano in alto a destra è perché stanno accedendo alla propria immaginazione, creando immagini di fatti mai accaduti ma semplicemente immaginati
accessi oculari -Auditivo Ricordato
quando le persone guardano a sinistra ad altezza orecchie è perché stanno accedendo alla propria memoria relativamente a suoni, dialoghi realmente accaduti
accessi oculari - Auditivo Immaginato
quando le persone guardano a destra ad altezza orecchie è perché stanno accedendo alla propria immaginazione auditiva, suoni e dialoghi mai ascoltati e di pura fantasia
accessi oculari - Auditivo Digitale o dialogo interno
quando le persone guardano in basso a sinistra è perché stanno avendo un dialogo con se stesse
accessi oculari - Sensazioni Tattili o Viscerali
quando le persone guardano in basso a destra è perché stanno accedendo a sensazioni (gustative, olfattive, tattili, emozioni) già provate
Ti allego un’immagine per fartene meglio un’idea.
Tieni presente che nei mancini gli accessi oculari potrebbero essere speculari, cioè ribaltati.
Raramente capita che anche nei destrorsi lo siano.
Il mio consiglio è di testare gli accessi oculari attraverso qualche domanda di cui conosci la risposta.
“A proposito, come si chiama tua moglie?”
e a questa domanda non può far altro che accedere o ad un visivo (se va a ricordare il volto) o auditivo (se va a ricordare la voce) ricordato, perché c’è una moglie e sa sicuramente come si chiama!! 🙂
Per saper riconoscere gli accessi oculari ci va tanta pratica, anche perché a volte i movimenti sono impercettibili e non così evidenti.
Non ti ho spiegato a cosa serve saper riconoscere gli accessi oculari.
Qualcuno ti racconterà che servono per sgamare le bugie: osservi una persona guardare verso destra e zaccc…. gli hai appioppato addosso l’etichetta del bugiardo!
Fai molta attenzione!
Non è che se tua moglie ti risponde e guarda verso destra è perché ti sta raccontando una frottola.
Gli accessi oculari non servono per sgamare le bugie, per poterlo fare devi essere un abilissimo conoscitore della comunicazione non verbale che mette insieme accessi oculari con tutto ciò che è espressioni del viso, movimenti del viso e del corpo, postura, ecc.
Nella PNL gli accessi oculari servono esclusivamente per comprendere quale tipo di informazione la persona sta elaborando, per riconoscerne il sistema rappresentazionale utilizzato in quel momento.
Se tu mi chiedi cosa mi ricordo delle vacanze appena passate ed io butto giù gli occhi in basso a destra (sensazioni tattili o viscerali) ti sto dando un’informazione importantissima: la cosa che mi ha colpito di più in queste vacanze sono le emozioni che ho provato, forse le cose buone che ho mangiato o bevuto, ecc. quindi sto accedendo a quella parte del cervello che richiama le sensazioni (cinestesico).
Se mi chiedi qual è la mia canzone preferita ed io alzo gli occhi in alto a sinistra (visivo ricordato) ti sto dicendo che per risponderti ho richiamato alla mente il volto del cantante che la canta, la copertina del dvd, i luoghi dove l’ho sentita per la prima volta, quindi sto accedendo a quella parte del cervello che richiama le immagini (visivo).
Franca Scuzzarella
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