Depressione e depressi. Sicuramente conosci delle persone che hanno degli atteggiamenti simili ai seguenti:
Bene (insomma!).
Se queste persone focalizzano la loro attenzione su tutto quello che va male, pur non arrabbiandosi, si sentono impotenti di fronte agli eventi, ed anche tutte le loro decisioni sono votate all'immobilità e al suono dello slogan “Tanto cosa cambia”…
Al 90% sei di fronte ad un caso di una persona depressa!
La depressione viene considerata una malattia e c’è addirittura chi l’aveva definita “La malattia del secolo”, “Il male del secolo” ecc.
Partiamo da un presupposto…
La “depressione” vera e propria è un disturbo dell’umore ed è semmai una patologia psichiatrica che, solo nei casi più gravi, sfocia nel così detto disturbo depressivo maggiore o MDD (Major depressive disorde).
Adesso c’è chi la chiama depressione clinica, chi depressione maggiore, chi depressione endogena, chi depressione unipolare, chi disturbo unipolare ma il concetto alla base è sempre lo stesso: possiamo parlare di MDD solo ed esclusivamente davanti a casi gravi nei quali, pur non avendo effettivamente test di laboratori per il suo riscontro, bastano 15 minuti di conversazione ed osservazione da parte di un occhio esperto per capire che siamo di fronte ad un caso patologico.
Il resto?
Stati negativi continui e visione del mondo falsata che chiamiamo “depressione”
Quante volte nel mio lavoro di coach mi sento dire: “Sai, sono un po’ depressa…” ed invece la persona non ha capacità di vedere le cose da altri punti di vista che non siano quelli negativi, non riesce a gestire il suo stato d’animo e vive costantemente emozioni negative, ingigantisce ogni singolo aspetto della sua vita e se ne sente schiacciata.
In questi casi la PNL può essere risolutiva.
L’essere umano evita per sua natura tutto quello che gli produce o può procurargli dolore perché in lui è insito, sin dalla nascita, il concetto di sopravvivenza.
È naturale che, in un mondo ideale, in un universo parallelo, tutti vorremmo vivere e convivere solo con delle emozioni positive, piacevoli, che ci rendono felici e ci fanno stare bene.
Purtroppo non è così. Tutti viviamo e conviviamo anche con emozioni negative.
La parola chiave è proprio racchiusa nella frase precedente: convivere, vivere insieme!
Se lo sappiamo fare, se sappiamo conviverci, va tutto bene!
Se, invece, veniamo subissati dalle nostre emozioni negative, facendoci addirittura carico di quelle degli altri, non avendo sviluppato quel meccanismo che ci rende perlomeno parzialmente immuni ad esse, ci ritroveremo imprigionati in un circolo vizioso e viziato nel quale, come in spirale discendente, saremo ingoiati in lunghi periodi carichi di negatività…
Risultati?
Ma siamo tutti affetti da MDD?
Certo che no!
Abbiamo più volte parlato del “Non Verbale” in PNL e di come ogni essere umano entri in contatto con l’ambiente esterno attraverso i proprio 5 sensi, di come i suoi atteggiamenti cambiano a seconda delle emozioni che prova in quel determinato momento.
Quello che deve essere altrettanto chiaro è che la stessa cosa può essere vista dal punto di vista inverso.
Mi spiego meglio!
Se, come detto, una persona in uno stato di depressione ha le spalle curve, tipiche di questo atteggiamento, cosa succederebbe se iniziasse ad assumere una postura giusta, magari con petto in fuori e pancia dentro per favorire l’apertura delle spalle?
Allo stesso modo, se il suo viso è triste, cosa succede se gli “imponiamo” di assumere una posizione del viso che ricordi quella del sorriso?
Ti stupirò…
Nel 2002 è stato pubblicato su Psychological Reports uno studio che conferma che ridere in maniera forzata dona al corpo gli stessi benefici di chi ride, semplicemente perché il nostro cervello non riesce a comprendere quando stiamo fingendo nel farlo (aumento di serotonina e dopamina, stimolazione degli anticorpi, miglioramento dell’autostima, aumento delle energie psichiche, la neutralizzazione degli effetti dello stress, la neutralizzazione degli effetti dell’ansia, lo sviluppo di una maggiore predisposizione ai rapporti sociali, ecc. ecc.).
Una prima mossa, quindi, per combattere la depressione potrebbe essere proprio questa, ossia fare un’azione di reverse engineering (ingegneria inversa) individuando tutti gli atteggiamenti della persona depressa e sostituirli con quelli di una persona che non lo è. Questo ingannerà il nostro cervello!
Allo stesso modo, proprio con una delle tecniche fondamentali della PNL, potremmo tranquillamente effettuare un ricalco e la conseguente guida, ovvero sostituire le mappe mentali di una persona depressa con quelle di una persona che non lo è.
Questo apporterà immediati benefici negli aspetti caratterizzanti la patologia della depressione con significativi cambiamenti in:
solo per dare alcuni esempi.
Agendo su questi elementi anche il nostro focus mentale cambierà, dapprima in minima parte.
Successivamente intervenendo con delle tecniche di PNL, potremmo, ad esempio, riordinare le informazioni e trasformare gran parte dei suoi pensieri negativi in neutri.
La logica conseguenza sarà il cambiamento della visione della vita in generale, anche attraverso l’ottimizzazione degli obiettivi a breve, medio e lungo termine e riprendere in mano il timone della vita.
Questo contribuirà a “ricominciare finalmente a decidere”, a prendere nuovamente delle decisioni positive e sposterà la persona depressa da una fase completamente passiva ad una finalmente attiva rendendola protagonista dalla sua vita con forti giovamenti anche per le persone che la circondano in famiglia, come al lavoro, come nella vita di tutti i giorni.
Naturalmente questo è solo un esempio di come la PNL sia in grado di combattere la depressione.
Lo so, lo sappiamo, non è semplice ed è tremendamente complicato provarci da soli.
Chi è in uno stato depressivo, spesso, non si rende conto di esserlo.
Mi rivolgo a te, se sei in questo stato e lo ammetti è già il primo passo.
Se sei un famigliare di una persona depressa e vuoi aiutarla anche questo è un primo passo.
Se sei un collega di una persona depressa e desideri che riprenda la sua vita pure questo è un primo passo.
Il secondo passo, quello il più delle volte risolutivo, è quello di capire che si può uscire dalla depressione con le proprie forze ma il rischio di allungare notevolmente i tempi, di ricadervi e ahimè il fallimento è molto probabile con il rischio di aggravare la situazione iniziale.
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Franca Scuzzarella
info@pnlbenessere.it
3332805239
Sono stata abbandonata da mio marito dopo 15 anni di matrimonio felice.
Lui è andato a vivere con la mia amica.
Ha detto che ha tanti bei ricordi del nostro matrimonio ma che adesso deve vivere un nuovo capitolo della sua vita.
Insomma io sarei un capitolo chiuso.
Sono distrutta.
È stato un fulmine a cielo sereno.
Avevamo appena comprato casa.
E adesso?
Solo disperazione e un baratro senza fondo.
Ciao Luciana
scusa il ritardo della risposta ma ho avuto qualche problema con l'accesso ai commenti.
Capisco perfettamente quello che stai provando. Quando una relazione finisce "a ciel sereno" non riusciamo a capire cosa sia successo, come abbiamo fatto a essere cieche e sorde da non accorgerci di nulla.
Perché i segnali ci sono sempre.
Capisco la disperazione ma non è su quello che devi investire ora le tue energie. Se lui ha fatto la sua scelta, non puoi che lasciarlo andare.
Non possiamo tenere le persone con la forza. Ora è il tempo di ripartire da te, dal tuo dolore che va ascoltato fino in fondo, per dargli un nome.
Cos'è? Paura di essere rimasta sola (sono stata abbandonata)? Orgoglio ferito (io sarei un capitolo chiuso)? Tristezza (tanti bei ricordi)? Amore non corrisposto (15 anni di matrimonio felice.. sicura che lo fosse davvero?)? Dubbi sul futuro (avevamo appena comprato casa)?
Ogni cosa succede nasconde un altro lato della medaglia.. Un lato positivo. Forse adesso è difficile da trovare, adesso c'è solo disperazione e baratro, ma quanto prima puoi andare a ricercare la forza dentro di te, quella forza che ti ha portata sin qui oggi.
Tantissimi auguri che tu presto possa ritrovare pace e serenità.
INFORMAZIONI SU UN PERCORSO IMMEDIATO DI COME APPLICARE LA PNL SULLA MIA VITA
Ciao Marco,
ti scrivo in privato.