Anche tu fai a volte la vittima?

Le maggiori esperienze di vita io le raccolgo dalle mie clienti.

Lavorando con tante donne, ascolto le loro storie e finisce prima o poi che in qualche loro difficoltà mi ci identifico.

E quando mi capita sono strafelice di lavorare con ognuna di loro, perché aiutandole a mettere a posto le loro cose, nello stesso tempo metto a posto anche un po’ le mie.

Perché attraverso loro ed il lavoro fatto con loro, allargo il mio punto di vista e la mia idea delle cose.

Per questo adoro questo lavoro. Mi permette di crescere ogni giorno, anche se crescere qualche volta è ancora un pugno nello stomaco.

Fare la vittima

Ci sono quei giorni in cui ti si accendono delle lampadine pazzesche ma a prezzo di bocconi pesanti da digerire.

In questi giorni ho fatto la prima sessione con una donna che si è iscritta al mio percorso #SbloccatieRiparti e che sta vivendo una situazione complicata, che la fa soffrire molto e le toglie energie, lucidità, voglia di fare, buttandola sempre più nello sconforto.

Non sa cosa fare, come venire fuori da questa situazione e per questo ha deciso di fare un percorso di coaching che la possa aiutare.

Valutando la situazione decisamente incasinata che le procura molto dolore, mi dice che sicuramente quell’esperienza ha qualcosa da insegnarle, altrimenti non si può capire il perché di così tanta sofferenza.

Le dico che non ci sono perché.

Le cose accadono e trovare il perché è successo, non le sarà di aiuto.

Ma condivido con lei che trovare cosa quell’esperienza ha da insegnarle, mi sembra una buona idea.

Le chiedo che cosa ha fatto sinora per uscire da questa situazione e mi racconta che sta:

• chiedendo aiuto a tutti, ne parla con i familiari, con le amiche, si è anche rivolta ad uno psicologo ed ora sta facendo il percorso di coaching, inoltre ha parlato con una guida spirituale;
• cercando supporti che spera la aiutino: ha acquistato libri, ascoltato audio, sta valutando percorsi alternativi che la aiutino a ritrovare un po’ di serenità;
• si sta affidando a terapie alternative perché non vuole cadere nella spirale dei farmaci ed allora vanno bene i fiori di bach, gli oli essenziali, gli integratori.

Mi avrà ripetuto dieci volte “non ci riesco”, riferendosi al venir fuori da quella situazione.

“Nonostante stia provando in tutti i modi, non ci riesco”.

E qui si è accesa la lampadina che mi ha fatto fare un po’ i conti con alcune mie dinamiche di cui ancora mi lamento che “non ci riesco” a risolvere.

Cosa sta facendo nello specifico Sandra? (usiamo un nome di fantasia)

Sandra sta facendo la VITTIMA

Ecco cosa doveva insegnarle quello che sta succedendo, ad uscire dai panni della vittima.

Fa la vittima perché:

• chiede aiuto a tutti come se fossero gli altri ad avere la soluzione da proporle e fa lo stesso quando si affida ai libri, agli audiocorsi, ai percorsi spirituali a cui vuole affidarsi.
• Cerca aiuto in qualcosa che può aiutarla dal punto di vista fisico e psicologico con terapie alternative e se questa può essere una cosa sicuramente utile, perché riequilibrare corpo e mente è indispensabile per lei per tornare a stare bene, non possono bastare.
• Continua a dire “non ci riesco” come se per riuscire ci fosse bisogno di un intervento che arriva dall’esterno, qualcosa (riuscire o no) che non è assolutamente in suo controllo.
• Questo le permette di rimanere nella sua idea di realtà, una idea di realtà che si è costruita nella testa ma che non le permette di guardare alle cose per quello che sono realmente.
• Si convince che è tutto quello che è esterno a lei a dirigere il gioco, persone, situazioni, lei subisce e basta, povera tapina.

Sandra non si sta accorgendo che fare la vittima le serve a:

• Non guardare in faccia la realtà, costruendosi un mondo tutto suo.
• Non ammettere che la situazione è dove è perché lei non si è assunta la responsabilità per come sono andate le cose, dal momento che in qualsiasi momento avrebbe potuto prendere in mano la situazione e cambiarla.
• Giustificarsi davanti alle scelte prese da altri, dove lei ha subito e basta (bugia, avrebbe potuto scegliere di tirarsi via da quelle situazioni e mandare tutto a stendere).
• Le permette di scappare da altri aspetti della sua vita che andrebbero messi a posto ed invece il vittimismo le assicura una posizione sicura in cui nascondersi: “Con questo problema/dolore/semi-depressione che pretendete da me? Pretenderete mica che abbia energie per lavorare? Che mi rimetta in sesto professionalmente? Che mi prenda cura di me mangiando bene e facendo un po’ di moto? Che abbia scopi per la giornata? Per la mia vita?”.

C’è qualcosa nella storia di Sandra che ti risuona, o meglio c’è qualche atteggiamento in cui ti sei ritrovata?

Fare la vittima è pur sempre una strategia

Se ci sono vittime, è perché ci sono carnefici.

Ma se ci sono carnefici, è perché ci sono vittime pronte a farsi immolare.

Scappando dalle proprie responsabilità.

Ed è proprio su questo che lavorerò con Sandra.

Anche tu hai delle dinamiche che ti portano a fare inconsapevolmente la vittima?

Prenota la tua call gratuita di 30 minuti dove scopriremo se siamo un buon match e possiamo lavorare insieme per uscire da questa spirale.

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Insieme riusciremo!