Il termine resilienza deriva dal latino “resalio”, iterattivo del verbo “salio” che ha come accezione l’azione di risalire sulla barca capovolta dalle onde del mare.
In psicologia, la resilienza è una parola che indica la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità. (Fonte Wikipedia)
In poche parole, la capacità di resistere e venir fuori dalle avversità che la vita propone ad ognuno di noi.
Ci sono situazioni nella vita che proviamo lo stimolo forte di buttare la spugna ed arrenderci agli eventi.
Io stessa mi sono trovata spesso in questa condizione, quando malattia, lutti, vicissitudini parevano essere capaci di spezzarmi.
Qualche volta l’ho gettata e non ho raggiunto quello che volevo, il più delle volte sono stata resiliente, mi sono piegata ma non mi sono spezzata, mi sono risollevata sempre una volta in più rispetto a quelle che sono caduta e ho ottenuto quello che desideravo.
Ovviamente ci sono “tragedie” che ci attraversano di portata decisamente diversa ma tutte hanno bisogno di resilienza per essere superate.
La resilienza potrebbe essere confusa con la forza di volontà, perché quando si tratta di superare delle difficoltà, quella sembrerebbe la forza giusta.
La forza di volontà è invece qualcosa di diverso: è quella forza di cui abbiamo bisogno per portare avanti ciò che abbiamo deciso, quella che ci fa lavorare 12 ore al giorno per raggiungere quel particolare obiettivo o ci fa abbandonare le coperte un’ora prima per fare attività fisica. Abbiamo bisogno della forza di volontà altrimenti ci troveremmo a procrastinare, a non impegnarci al massimo, ad abbandonare. La forza di volontà è quella risorsa che ci serve per raggiungere gli obiettivi che desideriamo.
La resilienza invece è quella risorsa che ti permette di risollevarti ed andare avanti anche dopo una sconfitta, gli scivoloni, le porte in faccia, gli imprevisti. E’ quella forza che ti rimette in piedi, convinto fino al midollo che otterrai quel risultato, costi quel che costi.
Sai quanti manoscritti ha inviato J.K.Rowling prima che il suo Harry Potter potesse diventare quello che è diventato?
E sai a quante banche Walt Disney dovette rivolgersi prima di trovarne una disposta a finanziare la sua Disneyland?
Due esempi di resilienza: convinti fino al midollo che avrebbero raggiunto il loro obiettivo e così è stato.
Non importa la fatica, il tempo, sempre in grado di risollevarsi dopo una momentanea caduta.
Diversi studi affermano che tutti possediamo la capacità di risollevarci e rialzarsi quando cadiamo a terra, di tirarci su dopo un fallimento personale o sportivo, di non arrenderci alle forze negative ma non ne siamo consapevoli.
Come imparare a manifestare resilienza, dal momento che è qualcosa di insito in noi.
La resilienza è come un muscolo e come tutti i muscoli va allenato
Prova così:
Ed in ultima analisi ricorda che il significato che dai agli eventi dipende dagli occhi con cui vuoi vederli.
La tua realtà è una realtà soggettiva, data dai filtri con cui la guardi.E ricorda che saranno le tue convinzioni ad azionare quei filtri.
Scopri se le convinzioni che hai in proposito rispetto a quello che vuoi ottenere sono utili ed efficaci al raggiungimento dei tuoi obiettivi.
Solo se credi, puoi vedere!
Franca Scuzzarella
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