A cura di LUCIANO MURIALDO

Premessa: L’esercizio della metafora fu svolta, in un momento di formazione personale,  nel corso del Master Practitioner in PNL, prendendo spunto da carte “magiche” proposte all’interno dell’esercizio stesso e scelte a caso.Ci è stata data questa consegna: osservare la carta e riconoscerne parole, forme o immagini che riuscissimo a vedere nella carta stessa.

Nella mia carta, che potete vedere nell’immagine, vi era la scritta “DESIDERARE”,  una L stilizzata, il numero 55 (che  per me davvero ricorre la costante di numeri uguali) ed infine una  “FORMA ALATA”.

L’esercizio consisteva nello scrivere una storia, ovvero una metafora, che attraverso quella fortuita combinazione di parole, numeri e immagini, potesse offrirci uno spunto per la soluzione di una difficoltà che stavamo vivendo in quel momento.

E così nasce la mia….

Era il lontano futuro del 55­° secolo dove tutto era uno ed uno era tutto!

Ascoltavo spesso racconti che mi incantavano e mi facevano immaginare una vita impossibile fatta di pensieri, sensazioni, emozioni, tutto ciò che a noi era vietato..  erano racconti dei vecchi che vivevano nella nostra astronave, i soli a cui era permesso di fantasticare..!

Viaggiavamo nello spazio, non si sa bene in quale direzione, forse in qualche galassia.

Passai molto tempo in una cella e come me tanti altri, solo per essermi permesso di esprimere la parola Desiderio..  E nel lungo tempo passato in cella conobbi una persona apparentemente anziana, forse saggia ma di cui non conoscevo né l’età né il suo nome..! Quante volte glielo chiesi senza ottenere mai una risposta.

Nelle nostre chiacchierate, un bel giorno questo tizio mi bisbigliò in un primo momento e poi suggerì in un altro, che tutto quello che desideravo era possibile!

Io non credevo assolutamente a questa verità. E i giorni passavano..

Un giorno, parlando con il vecchio, gli dissi che era un periodo che vedevo costantemente dei numeri accoppiati, ad esempio proprio quel giorno vidi più volte il N 5-5.. egli mi disse che questa ………. aveva un significato di profondo cambiamento e mi aggiunse che il vero cambiamento era semplicemente essere consapevole di chi eravamo noi..

Infatti mi fece una prima domanda e mi chiese. “Come ti chiami?”
Io risposi, un pò confuso e frustrato, che il mio nome non lo ricordavo ma sapevo che cominciava con la lettera L . Così, lui mi consolò rispondendomi che era già un buon inizio..!

..mi disse ancora: “Caro L sai che tu potresti tornare in un pianeta chiamato Terra e vivere la vita che vorresti immaginare?”
Ricordo che facevo molta fatica  a immaginarla ma sentivo che qualcosa dentro di me stava cambiando e non so bene cosa fosse ma aveva un sapore che aveva a che fare con “energia” e l’astronave di questa ne produceva assai.Il saggio replicò che se avessi davvero voluto, con il potere dell’ immaginazione, avrei potuto lasciare l’astronave e raggiungere il famoso e poco conosciuto pianeta Terra..!

In quel momento d’istinto gli dissi che ero disposto a tutto per vedere questo pianeta!!  Mi permessi di però di spiegare che con la sola immaginazione non sarei andato da nessuna parte.. a quel punto Lui si alzò e disse con voce sicura che avrei dovuto solo credere in me stesso, di poter immaginare e desiderare delle ali, volare e  lasciare quel posto così lontano dal rendermi felice per sentirsi di nuovo libero e volare come un astronauta verso il pianeta Terra, verso il Mondo desiderato!

Con atteggiamento quasi famigliare, scorgevo in lui un po’ di emozione, proprio quell’emozione che provai più e più volte prima di essere arrestato.  L’uomo mi si avvicinò, aprì una botola e mi disse: “E’ arrivato il momento, ora vai, vola e torna laggiù su quella Terra e fai di te ciò e della tua vita ciò che hai sempre sognato.. fidati di me, presto!.. vai parti adesso L !!”

Con molta paura e timore mi accinsi fuori verso l’universo e mentre iniziai a fluttuare con la mano rimasi attaccato all’astronave perché la tremenda paura del nuovo mi impediva di aprirla completamente. Ma improvvisamente iniziai a provare sensazioni nuove che mi spingevano a lasciarmi andare..  Sentii fortente voglia di ritornare ad abbracciare il saggio e ringraziarlo per ciò che stava facendo per me ma ormai era il momento di partire, cosi mentre iniziai a far scivolare la mia mano, dall’astronave, sentii la sua accarezzarmi, cosi spiccai il volo.

Ma prima di allontanarmi troppo gli feci l’ ultima domanda: “Io sono L .. tu invece Saggio chi sei? ora puoi dirmelo?..

Lui l’ultima ma cosa che mi disse fu questa: “..vai desidera di volare L .. , vai tu sei ancora in tempo!.. Magari un giorno ci rivedremo, questo è il futuro ed io sono Luciano!!CONCLUSIONE: Le metafore hanno un potere potente per abituarci a nuove convinzioni, che sono dei veri e propri propulsori a far sì che le nostre idee, in un certo modo, diano spunto reale a proprie azioni e le proprie azioni siano finalizzate a trasformare i sogni in possibili obiettivi!!

Ed a questo punto, quale storia scriveresti tu se avessi pescato una di queste carte?

Scegli una delle tre e fa i in modo che sia un caso fortuito…

Quali idee, quali azioni ti spronerà a compiere?

E quali soluzioni ti aiuterà a trovare?

Sarà bellissimo leggere la tua storia… la aspettiamo con curiosità e gioia! Inviacela…