Cosa significa comunicare e perché si dovrebbe iniziare a comunicare con congruenza?

Non possiamo non comunicare.

Questo è uno dei presupposti della Programmazione Neuro Linguistica.

E sappiamo bene quanto vera è questa affermazione.

Non ti capita di entrare in una stanza dove tutti tacciono e renderti immediatamente conto di che aria tira?

Nessuno parla, eppure comunichiamo perfettamente il messaggio che vogliamo far passare.

Comunicare con congruenza

Comunicare è lo strumento che utilizziamo per rapportarci con il mondo esterno.

È il modo che abbiamo per esternare quello che proviamo dentro e che è depositato nella nostra mente.

Ma il nostro comunicare non è fatto solo di parole.

Noi comunichiamo con le parole ma anche con il tono di voce, con le espressioni del viso, con la nostra fisiologia.

Siamo i soli responsabili del nostro comunicare agli altri.

Se vogliamo che gli altri comprendano quello che vogliamo dire, ce ne dobbiamo assumere la responsabilità. Sotto tutti questi punti di vista, se non vogliamo incorrere in incompatibilità a livello comunicativo.

Cosa significa?

Immaginiamo che io mi rivolga al mio interlocutore con una frase che vuole essere semplicemente un'informazione quindi dal significato neutro, tipo "non mi hai inviato quello che aspettavo" e nella mia intenzione non c'è assolutamente nessun secondo fine.

Ma oggi il capo mi ha fatto tanto incavolare e sono ancora un po’ contrariata e questa frase la dico utilizzando uno sbagliato tono di voce, o un'occhiata che può sembrare strana ed ecco quella che voleva essere un'informazione neutra, diventa una sfida, una minaccia, una critica che il nostro interlocutore può prendere malissimo.

Ti è capitato mai?

Ti è successo di voler dire qualcosa di semplice e invece si è rivelato un mezzo casotto?

Cioè non avevi nessuna intenzione di scatenare il putiferio ma ciò che hai detto, l'hai detto in modo che l'altro l'abbia interpretato in maniera completamente diversa e abbia reagito di conseguenza?

A me succedeva spessissimo, e succede ancora qualche volta.

Perché succede e perché è importante saper comunicare

Succede perché non ci prendiamo la responsabilità della comunicazione e non ci rendiamo conto che le parole che diciamo valgono poco rispetto al tono con cui le diciamo.

Per non parlare poi del linguaggio del corpo che può dare un significato completamente diverso alle nostre parole.

Possiamo dire le cose più importanti e/o interessanti del mondo ma se non siamo congruenti sui tre canali comunicativi, chiamati verbale (le parole che diciamo), paraverbale (il tono con cui le diciamo) e non verbale (come utilizziamo la postura e le espressioni del viso) il nostro messaggio non sarà credibile e cadrà nel vuoto.

Va ricordato sempre!

Comunicare bene può aiutarti a mantenere buone relazioni, evitare conflitti e persino aumentare le tue probabilità di ottenere ciò che desideri.

I 3 aspetti della comunicazione coerente

Ed esistono tre aspetti importantissimi che non devi scordarti, se vuoi diventare un bravo comunicatore.

  1. Diventa un ascoltatore attivo

Non c’è comunicazione senza ascolto, quindi la prima cosa che devi imparare è ascoltare.

I bravi ascoltatori fanno domande, rispettano il diritto delle persone a non essere d'accordo e sanno quando offrire aiuto.

Puoi diventare bravo ad ascoltare gli altri con questi semplici passaggi:

  1. Diventa un comunicatore assertivo

Esistono tre modi principali per comunicare:

Quando sei assertivo, puoi:

  1. Fai attenzione al tuo linguaggio del corpo

Come ti ho già detto sopra, il modo in cui parli, inclusi il volume e il tono della tua voce, i tuoi gesti fisici e le tue espressioni facciali, hanno un impatto importante su come verrà ricevuto il tuo messaggio.

Ad esempio, se incroci le braccia davanti al petto e sembri severo, è probabile che le persone si sentano sulla difensiva anche prima di aver sentito quello che hai da dire.

D'altra parte, una postura aperta, una voce calma e un linguaggio del corpo rilassato aiuteranno l'altra persona a sentirsi a proprio agio.

Ecco alcune regolette che potrebbe aiutarti a ricordare un buon linguaggio del corpo:

Sii rilassato e comodo, non entrare in agitazione quando devi comunicare qualcosa

Adotta una postura aperta (senza braccia incrociate)

Sorridi e metti il tuo interlocutore a suo agio

Mantieni un buon contatto visivo con l’altro

Impara a essere coerente tra cosa dici e come lo dici e le persone saranno disposte ad ascoltarti con interesse, perché il tuo messaggio sarà credibile al 100%.

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Per comunicare in famiglia e con gli altri bene, bisogna stare bene dentro.

Sabato scorso finalmente ho rivisto le mie amiche.

Dopo tutto questo periodo in cui abbiamo evitato di vederci, finalmente ce l’abbiamo fatta.

Comunicare in famiglia: l'importanza

È una vita che ci frequentiamo, ex colleghe da quando ho iniziato ad affacciarmi al mondo del lavoro, abbiamo coltivato questa amicizia per 40 anni.

Ed in questi 40 anni ne abbiamo viste di tutti i colori: separazioni, divorzi, figli che sono andati in cerca della propria strada, genitori che si sono gravemente ammalati, malattie, lutti..

Eppure la nostra amicizia ha retto, a dispetto del tempo e delle situazioni.

Quando ci incontriamo abbiamo sempre un sacco di cose da raccontarci: dalle cose più futili ai discorsi più impegnati.

Poi qualche volta parliamo di uomini ovviamente… i nostri… e di quanto sia complicato certe volte farsi capire da loro.

Ed ogni volta quando sento le loro “lamentele” mi viene naturale dar loro qualche chicca per imparare a comunicare in famiglia meglio.

Come comunicare in famiglia nel miglior modo possibile

La prima cosa che dico sempre è che per comunicare bene con gli altri, dobbiamo stare bene dentro.

Se dentro di noi girano delle brutte sensazioni, difficilmente siamo in grado di avere una comunicazione rilassata e proficua.

E lo so perché lo vivo in prima persona.

Quando sono preoccupata, quando mi succede qualcosa che mi indispettisce, quando sono triste, mi è proprio difficile avere una buona comunicazione con le persone a cui voglio bene.

Forse è proprio con quelle che alla fin fine, diamo il peggio.

Perché con gli estranei, dobbiamo mantenere un atteggiamento più normale possibile.

Ok, so cosa stai pensando!

Franca ma anche tu ti preoccupi, ti indispettisci e sei triste? Ma come è possibile, con tutti gli strumenti che hai a disposizione?

Sfatiamo un mito e cioè quello che un coach sia esente da queste emozioni.

Ci mancherebbe!!

Le emozioni sono quello che mi fa sentire viva e anche quelle negative hanno la loro utilità purché….

Purché siano limitate nel tempo, e mi impegni ad ascoltarle e trasformarle.

Quindi se voglio comunicare in famiglia in modo produttivo, bisogna che io per prima sia produttiva dentro.

La nostra migliore comunicazione parte da noi stessi

La nostra migliore comunicazione parte da come ci sentiamo dentro.

Da come viviamo le situazioni che ci coinvolgono.

Se il mio stato d’animo non è dei migliori, se sono triste, nervosa, arrabbiata, difficile che la mia comunicazione con l’esterno possa essere efficace, probabilmente manifesterò in qualche aspetto della mia comunicazione, nelle parole che dico, nel tono in cui le dico, nei gesti che utilizzo mentre le dico, lo stato d’animo  che sto provando dentro e non sempre questo si rivelerà utile per me e per gli obiettivi che mi sono riproposta nella mia comunicazione con l’esterno, soprattutto quando voglio comunicare in famiglia.

Ma torniamo al pomeriggio tra amiche.

Una di loro mi racconta di una situazione che si è verificata la scorsa settimana, che ancora oggi la rende nervosa ed irritabile e di come questo influenza la comunicazione in famiglia.

È stato un invito a nozze per spiegarle cosa poteva fare per liberarsi di quel fardello.

E anche tu, quante volte ti lasci travolgere dai ricordi di situazioni che ti hanno fatta soffrire?

Spesso, troppo spesso.

E la conseguenza è quella tristezza, rabbia, delusione, paura, insicurezza, eccetera, che quel ricordo ti fa rivivere.

Cioè tu ripensi a quella situazione e vivi la stessa sensazione come se quella cosa stesse succedendo proprio in quel momento.

Ma non è così! Quella cosa è successa tempo fa e tu non puoi poterla cambiare nella sostanza. Se quella persona ti ha ferita profondamente, ad esempio, non puoi più cambiare come sono andati i fatti ma esserci stata male una volta non è più che sufficiente?

Io dico di si!

E allora davvero devi fare in modo di non starci più male….

Ma come si fa?

Questo è quello che ho consigliato di fare alla mia amica e che puoi provare a fare anche tu.

La mia amica ha iniziato a eseguire questo esercizio, fidandosi del fatto che sicuramente l’avrei aiutata a stare meglio.

A questo punto le ho chiesto di fare questo:

Prendi l’immagine del ricordo ed immagina di spostarla nel tuo spazio mentale.

Se era in alto mettila in basso, se era verso destra mettila verso sinistra.

Rimpicciolisci l’immagine e falla diventare grande come una cartolina o ancora più piccola, se è a colori falla in bianco e nero, allontanala dai tuoi occhi per 4 o 5 metri e sfocala.

Se senti che ci sono dei suoni, immagina di avere la manopola del volume ed azzerali.

A questo punto le ho chiesto:

“Come ti senti adesso?”

“Meglio” mi ha risposto.

Ottimo.

A quel punto la mia amica non era più nervosa e quando andrà a casa riuscirà a comunicare in famiglia sicuramente meglio.

E questo è quello che succede ogni volta che propongo questo esercizio nei miei corsi: le persone rimangono piacevolmente stupite nello scoprire che pensando a quel ricordo con caratteristiche diverse, il fastidio svanisce ed in casi davvero “impegnativi”, viene decisamente ridimensionato.

E a te, cosa è successo?

Sentirci meglio per comunicare bene in famiglia è un dovere di tutti noi, perché non ci possiamo permettere il lusso di scaricare le nostre tensioni sulle persone che amiamo di più.

E se vuoi approfondire le Tecniche che ti permetteranno di diventare abile a comunicare e gestire le tue Emozioni, puoi partecipare al CORSO ONLINE GRATUITO di

INTRODUZIONE ALLA PNL

Sabato 13 giugno

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