L’altro giorno ero seduta ad un tavolino del “THE BROTHERS' BAR” e chiacchieravo con i miei colleghi.
Eravamo arrivati un po’ prima per iniziare a preparare tutto per la serata aperi-cena in programma per presentare il corso “Scopri la PNL” e stavamo aspettando che arrivassero le prime persone quando, si avvicina un ragazzo dai modi gentili ed inizia a fissarci come se volesse chiederci qualcosa.
Questo ragazzo, lo chiamerò Ivano, se ne stava lì in disparte un po’ imbarazzato. Era evidente che aspettava un nostro gesto per rompere il ghiaccio. Accortami di questo mi avvicino e lui si presenta.
Scopro che Ivano è un programmatore, che lavora in una software-house in provincia di Torino, rimasto affascinato dal mondo della PNL e voleva saperne di più.
Dalla nostra chiacchierata, prima della serata-corso, emerge che intorno al mondo della Programmazione Neuro Linguistica c’è ancora molta confusione.
Per Ivano, o meglio per chi come lui è nel mondo della programmazione, immerso tra software, hardware, linguaggi ecc. è semplice capire come funzionano almeno i concetti base di questa tecnologia per astrazione, a differenza dei suoi amici con i quali è difficile parlare di questi concetti e trovare, come lui stesso afferma, parole semplici.
Ivano infatti mi spiegava che era rimasto affascinato, ad esempio, dal concetto delle submodalità perché funzionano allo stesso modo della “Programmazione ad oggetti”, dove accanto ad un oggetto (un dato) possono essere attribuite delle proprietà che modificano l’oggetto stesso (scarpa.rossa, scarpa.tennis ma anche scarpa.tennis.bianca)… La scarpa è sempre una scarpa ma metteresti una da tennis bianca sotto uno smoking? … Affascinante parallelismo!
In questo modo Ivano ha compreso perfettamente le submodalità e quanto queste siano potenti…
Ma per chi non si chiama Ivano e non fa il programmatore come spiegarlo?
Basterebbe ritornare alle origini, a sfogliare qualche best seller del co-fondatore della PNL, il dott. Richard Bandler, nella sezione libri ce ne sono diversi ...
Ma proviamo a farlo insieme!
Uno dei libri di riferimento della vastissima produzione letteraria di Richard Bandler è “Using your brain for a change”, “Usa il tuo cervello per cambiare”, nel quale nel secondo capitolo vengono trattate proprio le submodalities, le sub-modalità appunto.
In PNL, accanto a delle modalità:
Esistono, appunto, delle submodalità ossia
“… gli elementi più semplici all'interno dei sistemi rappresentazionali, ossia i modi in cui il cervello ordina e codifica l'esperienza.”
Le submodalità, ovvero gli elementi caratterizzanti di un ricordo, di una esperienza passata non sono oggettivi ma soggettivi.
Da questo si deduce che le submodalità sono delle distorsioni della realtà oggettiva proprio perché legati a chi le vive.
Ogni qual volta che ci troviamo nella medesima situazione, riaffiorano i ricordi legati alla stessa esperienza vissuta nel passato o una esperienza simile, poiché il cervello umano lavora per associazioni, e con esso le submodalità che si erano costruite.
Le submodalità sono quindi delle vere e proprie “ancore”, ossia un condizionamento che replica lo stato emotivo.
Lo stato emotivo dunque, è determinato da immagini, suoni o sensazioni mentali legate al passato sia di tipo statico che di tipo dinamico.
Come cambiare lo stato emotivo presente?
Come cambiare il tuo umore?
Come cambiare la percezione che hai di fronte ad un evento?
Semplicemente cambiando le immagini, i suoni, le emozioni mentali legate ad esso da esperienze passate!
Ancora troppo difficile?
Facciamo un esempio!
Pensa ad un ricordo spiacevole.
Come lo vedi?
Come lo immagini?
Adesso iniziamo a giocare con questo ricordo.
Hai a disposizione il telecomando della tua TV!
Lo vedi dov’è la luminosità?
Bene… Inizia ad aumentarla, inizia ad aumentare la luce all’interno del tuo ricordo spiacevole.. Fatto?
Ora abbassala, abbassala, abbassala fino quasi a non vedere più nulla…
Puoi anche colorarla utilizzando l’apposito tasto sul tuo telecomando come anche variare i volumi e perché no?!?
Trasformiamo quel tuo ricordo spiacevole con il tuo computer e, con un programma di grafica, ci infiliamo dentro quel personaggio buffo che ti ha sempre fatto ridere, giochiamo con le figure che compaiono in quel ricordo cambiando le dimensioni, spostandole, cambiando i piani come in un film. Possiamo fare tutto quello che ci pare!
Hai capito come funziona l’alterazione delle submodalità!
È semplice immaginare che ne esistono di 3 tipi:
La submodalità che viene percepita più spesso è quella di tipo visivo ed in essa possiamo giocare con:
Non sono le sole, sono le più comuni…
Nel prossimo articolo vedremo le submodalità auditive.
il trucco è solo uno, riconoscere le submodalità che ti fanno davvero stare bene e sfruttarle per stare sempre meglio.
Dovresti identificare le submodalità critiche, creare il vuoto, creare il riempimento, testarlo e poi fare il ricalco.
In breve identificare i punti critici (solitamente luminosità, associazione/dissociazione, fuoco, distanza), rimuoverli e sostituirli con quelli ti fanno stare bene, verificare per poi applicarlo sempre nel futuro.
Proviamo a fare qualche esempio insieme?
Condividi la tua esperienza qui in basso.
Se vuoi ti ricordo che sono qui per offrirti una pre-coaching del tutto gratuita per poter iniziare un percorso insieme.
A presto per il prossimo articolo di PNL
Franca Scuzzarella
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